Giovani

Papa Francesco: messaggio Gmg, “per noi cristiani la paura non deve mai avere l’ultima parola”. “Mai chiudersi!”

“Il primo passo per superare le paure è quello di identificarle con chiarezza, per non ritrovarsi a perdere tempo ed energie in preda a fantasmi senza volto e senza consistenza”. Nel messaggio per la prossima Gmg, il Papa definisce così il “discernimento” – tema anche del prossimo Sinodo dei giovani – che “si rende necessario nei momenti in cui dubbi e paure affollano il nostro cuore”. “Vi invito tutti a guardarvi dentro e a ‘dare un nome’ alle vostre paure”, scrive Francesco, che poi entra nei dettagli: “Chiedetevi: oggi, nella situazione concreta che sto vivendo, che cosa mi angoscia, che cosa temo di più? Che cosa mi blocca e mi impedisce di andare avanti? Perché non ho il coraggio di fare le scelte importanti che dovrei fare?”. “Non abbiate timore di guardare con onestà alle vostre paure, riconoscerle per quello che sono e fare i conti con esse”, l’esortazione del Papa, che ricorda come “la Bibbia non nega il sentimento umano della paura né i tanti motivi che possono provocarla. Abramo ha avuto paura, Giacobbe ha avuto paura, e così anche Mosè, Pietro e gli apostoli. Gesù stesso, seppure a un livello incomparabile, ha provato paura e angoscia”.
“Per noi cristiani, la paura non deve mai avere l’ultima parola, ma essere l’occasione per compiere un atto di fede in Dio… e anche nella vita!”, esclama Francesco, sottolineando come “spesso l’ostacolo alla fede” non è “l’incredulità, ma la paura”: il lavoro di discernimento, in questo senso,” dopo aver identificato le nostre paure, deve aiutarci a superarle aprendoci alla vita e affrontando con serenità le sfide che essa ci presenta”. “Ciò significa credere alla bontà fondamentale dell’esistenza che Dio ci ha donato, confidare che Lui conduce ad un fine buono anche attraverso circostanze e vicissitudini spesso per noi misteriose”, spiega il Papa: “Se invece alimentiamo le paure, tenderemo a chiuderci in noi stessi, a barricarci per difenderci da tutto e da tutti, rimanendo come paralizzati. Bisogna reagire! Mai chiudersi! Nelle Sacre Scritture troviamo 365 volte l’espressione ‘non temere’, con tutte le sue varianti. Come dire che ogni giorno dell’anno il Signore ci vuole liberi dalla paura”.