Politiche migratorie

Francia: nuova legge immigrazione. Associazioni, rischia di “moltiplicare situazioni di migrazione clandestina e precarietà”

Le associazioni si appellano ora alla “responsabilità dei parlamentari” affinché modifichino “in profondità” il testo di legge sull’immigrazione e l’accesso all’asilo politico, presentato ieri dal governo, e tengano conto delle loro proposte che sono frutto delle “situazioni vissute dalle persone migranti in Francia”. Lo scrivono in un comunicato congiunto le diverse realtà associative impegnate nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione in Francia (tra cui Secours catholique-Caritas, Jrs France, Medecins sans frontiers, Cimade, Emmaus Solidarieté, Unicef) in merito alla proposta di legge presentata in Consiglio dei ministri che apporta alcune novità nella gestione dei flussi migratori che giungono in Francia.
“Alcune misure sono positive”, scrivono le associazioni, come l’accesso alla “Carta del residente” ai genitori di bambini beneficiari di una protezione internazionale, o come l’estensione a 4 anni della carta di soggiorno pluriennale per i beneficiari di una protezione sussidiaria. “Ma questo testo – si legge nel comunicato – contiene principalmente misure che peggioreranno la procedura di asilo e di accompagnamento sociale”.
A parere delle associazioni, la riduzione dei tempi d’istruzione delle domande di asilo – che è uno degli obiettivi del governo – “è principalmente a scapito del richiedente e rischia di escludere migliaia di persone dalla protezione”. Non convince, inoltre, il fatto che il disegno di legge stabilisce un controllo delle prefetture, con “il rischio di creare una generale confusione tra supervisione amministrativa e azione sociale e di peggiorare il lavoro degli attori sociali nell’accompagnamento all’accesso ai diritti”. Questo testo, spiegano le associazioni, “indebolendo le fondamenta stesse del lavoro sociale”, “altererà la relazione di fiducia tra assistenti sociali e persone che si trovano in grande precarietà, le loro famiglie e i loro figli, indipendentemente dal loro stato amministrativo precario o meno. Questi orientamenti potrebbero portare i migranti a fuggire da procedure e dispositivi sociali, moltiplicando le situazioni di migrazione clandestina e precarietà”. Da qui la richiesta di una modifica radicale del testo in Parlamento.