Documento e tavola rotonda

Affido familiare: Garante infanzia e adolescenza, un questionario per conoscere prassi e orientamenti dei Tribunali per i minorenni

Al fine di effettuare un primo monitoraggio sullo stato di attuazione della legge 173 del 2015, ai 29 Tribunali per i minorenni che si trovano sul territorio italiano è stato distribuito un questionario che consentisse di acquisire informazioni sulle prassi e gli orientamenti che si sono affermati rispetto alla scelta della famiglia adottiva nei casi relativi a minorenni provenienti da una precedente esperienza di affidamento familiare. Dalle risposte pervenute, si legge nella pubblicazione presentata oggi a Roma “La continuità degli affetti nell’affido familiare”, si evidenzia che il 40% proviene dai Tribunali del Sud.
Per quanto riguarda le famiglie affidatarie, si tratta, per lo più, di famiglie senza figli, che avevano già formalizzato la propria disponibilità ad adottare prima ancora del collocamento in affido dei minorenni. Al contrario, quando la famiglia adottiva non è quella affidataria, quest’ultima, nella maggior parte dei casi, ha già figli. Per quanto riguarda poi la durata dell’affidamento, dalla rilevazione si evidenzia che i collocamenti in affido si protraggono per un tempo che, se pur non quantificato in anni, risulta comunque significativo. Quanto poi al profilo dei minorenni interessati, si tratta spesso di bambini italiani, o comunque nati in Italia, con una età che in genere oscilla tra i due e i cinque anni. Quando l’adozione avviene da parte di famiglia diversa da quella affidataria, invece, i bambini tendono a essere più piccoli (due – quattro anni). Rispetto, infine, al tempo trascorso dall’avvio dell’affido alla sentenza di adottabilità, si stima che possa durare approssimativamente tra i due e i quattro anni. Nove Tribunali su 16 affermano che quando viene disposto il rientro nella famiglia di origine del minorenne che si trovava in affido, vengono date indicazioni sul mantenimento dei rapporti con la ex-famiglia affidataria.