Documento e tavola rotonda

Affido familiare: Garante infanzia e adolescenza, ad autorità giudiziarie, “dare al minore continuità relazioni socio affettive”

Per “stimolare comportamenti virtuosi e prassi omogenee in ambito nazionale nell’ambito dell’affido, l’Autorità garante dell’infanzia e l’adolescenza, nel volume “La continuità degli affetti nell’affido familiare”, presentato oggi a Roma, raccomanda alle autorità giudiziarie “di individuare la collocazione più idonea a garantire al minorenne in affido la continuità delle relazioni socio affettive e ad evitare collocazioni plurime; di informare gli affidatari in merito alla possibilità loro riconosciuta dalla legge n. 173 del 2015 di poter adottare il minorenne in affidamento, se dichiarato adottabile e qualora ne ricorrano i presupposti, e di poter presentare memorie scritte, quando sono convocati dal giudice; di definire procedure standard per la convocazione in giudizio dell’affidatario o della famiglia collocataria e per il deposito delle eventuali memorie da parte degli stessi; di realizzare il previsto ascolto del minorenne nelle forme e nei modi più adatti, garantendo l’adeguata assistenza affettiva e psicologica; di prevedere, nel provvedimento di cessazione dell’affido, indicazioni sulla continuità delle relazioni socio affettive consolidatesi nel corso dell’affidamento; di dare compiuta attuazione alla legge n. 173 del 2015, nella parte in cui prevede che l’affidatario o l’eventuale famiglia collocataria devono essere convocati nei procedimenti civili in materia di responsabilità genitoriale, di affidamento e di adottabilità relativi al minore affidato”.
Al Ministero della Giustizia, l’Autorità garante per l’infanzia chiede, infine, “di implementare e uniformare i sistemi informativi già in uso nei Tribunali per realizzare un sistema di monitoraggio alla fonte, che consenta di avere dati certi e comparabili su tutto il territorio nazionale al fine di poter valutare lo stato di attuazione della legge n. 173 del 2015”.