Amsterdam-Milano

Ue: sede Agenzia del farmaco, i dubbi degli eurodeputati La Via e Bresso

(Bruxelles) Sulla questione della sede dell’Agenzia europea del farmaco il dibattito resta in primo piano a Bruxelles. “Non c’è una contrapposizione Milano contro Amsterdam, non è una rivincita di una partita di calcio che abbiamo perso al primo tempo”, afferma l’eurodeputato Giovanni La Via, relatore per la commissione Ambiente del Parlamento europeo che partecipa alla missione di domani nella capitale olandese per un sopralluogo nelle sedi che dovranno ospitare l’agenzia del farmaco. “Si tratta semplicemente di andare a vedere se ad Amsterdam ci sono le condizioni per garantire l’operatività dell’agenzia, che è interesse dei cittadini europei, per avere farmaci avanzati e in grado di controllare tutte le malattie che abbiamo di fronte”. “Domani ad Amsterdam vogliamo vedere quali sono le condizioni nelle quali dovrà operare l’agenzia Ema, se ci sono tutte quelle premesse che erano state messe sul tavolo dal governo olandese oppure se c’è qualcosa di diverso e non corrispondente, in questo caso faremo le nostre valutazioni e usciremo chiaramente dicendo che non ci potrebbero essere le condizioni di operatività che invece il governo olandese ha promesso”. Fra i problemi finora individuati il fatto che la sede indicata dal governo olandese per ospitare l’Ema sia troppo piccola e inadeguata.
Dal canto suo l’europarlamentare Mercedes Bresso, che sta seguendo la vicenda, afferma sulla scelta di Amsterdam piuttosto che di Milano: “Non è stato rispettato il potere legislativo del Parlamento europeo”, il quale “doveva pronunciarsi sulla ammissibilità delle sedi delle Agenzie”, eppure “non è mai stato messo nelle condizioni di pronunciarsi, perché non ha mai avuto accesso ai dossier e alle informazioni”. “Quindi – secondo Bresso – alla luce di queste considerazioni, il metodo del sorteggio per la scelta di Ema si può definire illegittimo. La scelta deve avvenire attraverso i normali processi decisionali che tengano in considerazione il volere del Parlamento europeo e del Consiglio”.