Rapporto Migrantes

Diritto d’asilo: mons. Perego (Ferrara), “necessaria un’accoglienza in famiglia, per un accompagnamento e non un abbandono sul territorio”

“Questo report nasce per andare oltre il mero dato statistico, approfondendo aspetti, problemi e prospettive. L’attenzione si fonda principalmente sulla necessità di un’accoglienza diversa, in un contesto particolare come quello familiare, per un accompagnamento e non un abbandono sul territorio”. Lo ha detto, oggi, mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, intervenendo alla presentazione del Rapporto “Il Diritto d’asilo. Accogliere, proteggere, promuovere, integrare”, lo studio che la Fondazione Migrantes dedica al mondo dei richiedenti asilo e rifugiati per il secondo anno consecutivo e che è stato presentato stamattina a Ferrara. L’accento è posto quindi, secondo il presule, sulla “qualità dell’accoglienza” attraverso i quattro verbi indicati da Papa Francesco nel Messaggio per la 104ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018, e che danno il titolo al report.
“Riguardo al tema del diritto di asilo vi è senz’altro stata un’evoluzione normativa”, ha sostenuto il prefetto di Ferrara, Michele Campanaro. I dati parlano a livello nazionale di 130.119 richiedenti asilo (al 31 dicembre 2017), dei quali 789 nella provincia di Ferrara, con un esito favorevole alle domande del 21%. Campanaro ha poi sottolineato “l’importanza di passare da un’accoglienza straordinaria nei Cas”, che spesso diventa però “ordinaria”, “a un’accoglienza di secondo livello, diffusa, anche familiare, dando vita a un approccio glocal, che intersechi cioè globale e locale, flussi migratori internazionali con un’accoglienza locale, oltre a coniugare diritto di asilo dei migranti e diritto alla sicurezza”. Giancarlo Pallini, questore di Ferrara, ha ivece ricordato che “dal 2007 a Ferrara vengono svolti incontri di educazione alla legalità, promossi da Comune, Asp e forze dell’ordine” perché “crediamo nell’importanza di coniugare attività di polizia con attività educative, per un progresso concreto della nostra società sul piano dell’integrazione”.