Terrorismo

Dagestan: donne uccise nell’attentato sepolte nel terreno circostante la cattedrale. Morte simile al martirio

Sono state sepolte nel terreno circostante la cattedrale di san Giorgio a Kizlyar, nella repubblica russa del Dagestan, le cinque donne uccise domenica mentre uscivano di chiesa. I funerali si sono svolti ieri, martedì 20 febbraio, come riporta il sito dell’arcidiocesi Gora Gospodnya. Per decisione dell’arcivescovo Varlaam di Makhachkala e Grozny, le donne hanno versato il loro sangue sul terreno della chiesa, con una morte simile al martirio, e per questo hanno potuto essere sepolte lì. Alla celebrazione funebre, presieduta dall’arcivescovo, oltre a molta folla, hanno partecipato numerose autorità civili e i rappresentanti della comunità islamica della città e il vice-mufti del Daghestan Ahmad-Haji Kakhaev che nella commemorazione prima dell’inumazione, ha affermato: “I daghestani hanno sempre vissuto nell’unità, indipendentemente dalla loro religione. Ci sforzeremo di custodire la nostra pace. Possa l’Altissimo proteggerci da ogni male”. Anche il Consiglio interreligioso della Russia ha rilasciato una dichiarazione in merito all’attentato di Kizlyar: “L’assassino ha sparato nella domenica del perdono, il giorno in cui i cristiani ortodossi cercano la riconciliazione con tutti”: è un atto dell’“ideologia misantropica estremista”, di chi copre “azioni criminali con il nome di Dio”, allo scopo “di incitare alla lotta interreligiosa, alla distruzione di tradizioni secolari della coesistenza pacifica di cristiani e musulmani in Russia”. Nel testo si chiede “di astenersi da azioni provocatorie” e si invitano le istituzioni “a prestare la massima attenzione all’educazione morale dei giovani, per proteggerli dalla minaccia estremista”. È “fondamentale che i bambini e i giovani ricevano idee corrette sulla religione, perché siano capaci di distinguere le tradizioni spirituali autentiche dagli insegnamenti pseudo-religiosi e le sette estremiste”.