Meditazione

Quaresima: mons. Semeraro (Albano) ai sacerdoti, “prestare attenzione a quello che ci alberga nel cuore”

“Noi sacerdoti dobbiamo prestare attenzione a quello che ci alberga nel cuore. Abituati come siamo ad ascoltare la ‘confessione’ dei fedeli, può accadere che trascuriamo di soffermarci sul nostro peccato, di ‘ascoltare’ i nostri peccati”. Lo scrive il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, nella meditazione al clero diocesano per l’inizio della Quaresima, in cui ricorda che “in questo mio cuore deve nascere la preghiera. Non può nascere altrove”. E ciò avviene a una condizione: “Se libererò questo mio cuore dalle menzogne segrete con cui inganna se stesso”. Al termine della meditazione, un proposito per la Quaresima: la ripetizione quotidiana e frequente dell’invocazione: “O Dio vieni a salvarmi; Signore vieni presto in mio aiuto”. Un proposito “non solo con una finalità ascetica”. “C’è anche uno scopo ministeriale ed è che molto difficilmente sarà buon confessore chi non è stato, o non è, un buon penitente”, sottolinea il presule. Una considerazione di cui mons. Semeraro spiega la ragione: “Solo chi ha fatto esperienza del proprio errore e della misericordia di Dio diventa capace di essere autentico ministro della riconciliazione con Dio”. Quindi, l’augurio finale: “Il Signore ci conceda di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi per cercare finalmente, e saper donare, la consolazione in Dio”.