Lettera

Quaresima: mons. De Luca (Termoli-Larino), “entrare nel presente e fare esperienza di tre atteggiamenti: ascoltare, dimorare e annunciare”

“Occorre fare una operazione di igiene mentale: occorre entrare nel presente, nell’adesso della nostra vita. Sì, la vita è solo adesso, altrimenti è illusione di un futuro che non c’è ancora, e rimpianto-delusione di un passato che non c’è più”. Lo scrive mons. Gianfranco De Luca, vescovo di Termoli-Larino, nella lettera alla comunità diocesana distribuita ieri, in occasione del mercoledì delle Ceneri. “Se stiamo ben a guardare – prosegue il vescovo – le nostre angosce, le nostre paure hanno le loro radici sempre in qualcosa che non c’è più o che non sappiamo come sarà”. “Senza questa operazione – aggiunge – non è possibile entrare in quel ‘per me’. Qui e adesso c’è per me la possibilità di una esistenza nuova di una vita riconciliata”. De Luca si sofferma poi su “tre verbi, che indicano altrettanti atteggiamenti esistenziali, e possono risultare utili per avviare il processo di trasformazione che la Parola assicura. Ascoltare, dimorare, annunciare”. “Se la parola è come un seme, l’orecchio è come il grembo materno che l’accoglie”, osserva il vescovo, rilevando che “dall’ascolto viene all’uomo tutto: la sua intelligenza, la sua volontà, la sua azione. Senza l’ascolto non c’è nulla. Ma perché vi sia ascolto, occorre il silenzio”. Per la Quaresima, De Luca invita a “lasciare un po’ di spazio all’ascolto (lettura) della Parola di Dio, del Vangelo, in particolare”. “Aprilo e leggilo, ogni giorno per qualche minuto”, l’esortazione del vescovo: “permetterai a Gesù di accompagnarti lungo tutta la giornata”. Per quanto riguarda il “dimorare”, De Luca rileva che “la casa è il luogo delle relazioni, della vita umana, dell’intimità, degli affetti”. E, rispetto alla confessione, invita a “riscoprirne la preziosità e la ricchezza del dono che contiene”. “L’ascoltare e il dimorare – conclude De Luca – se vissuti realmente portano a testimoniare. A dire (annunciare) con la vita e le parole l’esperienza vissuta e che ogni altro ha la possibilità di vivere”.