Società
Il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, ha celebrato messa a Pietraperzia, in segno di vicinanza, solidarietà e affetto. Ha raggiunto il paese dell’Ennese questa sera, nel giorno stesso in cui un colpo di arma da fuoco è stato esploso contro la struttura, messa da lui stesso, in accordo con la Chiesa locale, a disposizione dell’associazione Don Bosco 2000 per l’accoglienza di ventuno ragazzi africani in fuga dalle guerre. “Quello che si è registrato oggi a Pietraperzia è un fatto davvero efferato che ha sconvolto quanti la abitano e che ha ferito noi tutti – ha detto -, ma non si può attribuire quanto accaduto ai cittadini che, da subito, si sono dimostrati aperti, rispettosi, accoglienti. E una notizia come quella di cui oggi siamo costretti a parlare non deve farlo dimenticare”. Nel corso della celebrazione eucaristica, il pastore della Chiesa locale ha invocato lo Spirito Santo “perché dia a tutti noi luce per poter avviare le giuste considerazioni e anche perché ci suggerisca le modalità per sempre più accompagnare ogni persona che vive nella nostra terra ad essere accogliente, a saper amare senza distinzione”. In occasione della sua visita a Pietraperzia, mons. Gisana ha aggiunto: “La Chiesa locale ha voluto destinare parte di questa nostra canonica interparrocchiale all’accoglienza dei migranti su sollecitazione di Papa Francesco che ci ha invitato ad aprire le porte ai nostri fratelli. Lo abbiamo fatto – ha proseguito – e abbiamo trovato il sostegno di gran parte della gente che ci ha dato solidarietà e disponibilità e che oggi continua a darcene. La nostra attenzione è e deve essere rivolta verso chiunque viva nel bisogno. E così è. Se, infatti, diamo riparo, aiuto e amore a chi arriva da lontano, mai smettiamo di sostenere chi vive accanto a noi con progetti concreti”. Il riferimento è ad un progetto promosso in collaborazione con la Caritas. “Un progetto – anticipa il presule al Sir – che sarà attivato in città in favore delle famiglie povere e dei bisognosi”.