Formazione e giovani
(Bruxelles) “Erasmus+ è stato uno dei programmi più conosciuti e di successo dell’Ue negli ultimi 30 anni. Ha permesso a oltre 9 milioni di europei di sviluppare le loro capacità professionali e personali e di rafforzare l’identità e i valori europei. Il nostro dibattito ministeriale mi rende fiducioso anche per il dopo-2020; il programma continuerà a fornire opportunità agli europei di studiare, formarsi e acquisire esperienza e conoscenze all’estero”. Krasimir Valchev, ministro dell’educazione in Bulgaria, ha presieduto questa mattina il Consiglio dei ministri Ue dell’istruzione. Al centro dell’attenzione il programma europeo che consente la formazione all’estero. Il Consiglio si è concentrato sulla valutazione intermedia del programma Erasmus+ e sugli orientamenti futuri per il dopo 2020 (futuro Quadro finanziario pluriennale). I ministri si sono “concentrati – spiega una nota del Consiglio – su misure volte a incoraggiare una più ampia partecipazione al programma, in particolare dalle regioni periferiche e regioni in ritardo socioeconomico. Hanno anche discusso di come il programma potrebbe contribuire in modo più efficace al rafforzamento della capacità di innovazione dell’Europa attirando talenti e sostenendo la creatività”.
Una proposta particolarmente ambiziosa è giunta dal governo italiano, che – secondo fonti del Consiglio – ha chiesto di decuplicare le risorse dopo il 2020. Questo anche per estendere il progetto all’insegnamento secondario. Inoltre il governo italiano ritiene necessario un “approccio territoriale” (applicato finora alla gestione dei fondi strutturali) per Erasmus+ e un suo allargamento al volontariato giovanile.