Sofferenza
“La nostra vita ci è stata donata dal buon Dio, è lui che ha acceso quella scintilla e solo lui può avere il potere di spegnerla”. Lo ha ribadito questa mattina il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, a margine della cerimonia per la festa della Madonna del Conforto che ha aperto il sinodo diocesano di Arezzo. Nel corso di una breve conferenza stampa, Bassetti ha affrontato diversi temi d’attualità, a partire dal fine vita e dalla vicenda di dj Fabo. “Ha ragione il Papa quando dice che quello che deve prevalere è l’atteggiamento del ‘buon Samaritano’, che accompagna e sta vicino al malato, senza accanimenti eccessivi e magari cercando di lenire le sofferenze”. “Su questo punto – ha proseguito il cardinale – la Dottrina della Chiesa è molto aperta. Quello che non deve accadere però è che qualcuno si sostituisca alla volontà di Dio”.
Sollecitato dai cronisti, il presidente della Cei ha poi espresso il suo pensiero sulle vicende che negli ultimi anni hanno coinvolto la città di Arezzo per il fallimento di Banca Etruria. “Sono nove anni che sono lontano da Arezzo e non sono in grado di giudicare le responsabilità di quanto accaduto”, ha detto Bassetti, pastore della Chiesa aretina dal 1998 al 2009. “Quando ci sono questo tipo di vicende – ha ammonito – il servizio peggiore che si possa fare sono le mezze verità: sono più nefaste delle menzogne, un veleno che poco alla volta viene inoculato e alla fine esplode”. In questo senso, il card. Bassetti fa appello al mondo dell’informazione perché i “giudizi siano obiettivi” e orientati “al bene comune”. “Un principio valido anche in materia di migrazioni”, ha sottolineato il presidente della Cei.