“È un atto d’amore inchiodare le loro responsabilità”. Così il presidente nazionale di Libera, don Luigi Ciotti, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha commentato l’arresto di 9 minorenni per il pestaggio di Gaetano il ragazzo di 15 anni aggredito a calci e pugni da una baby gang alla stazione di Chiaiano, a Napoli, lo scorso 12 gennaio. “L’arresto di questi ragazzi – ha aggiunto don Ciotti – deve interrogarci tutti. È la società degli adulti che deve interrogarsi su cosa ha creato, che cosa ha permesso, che cosa non ha fatto”.
“Questo – aggiunge il sacerdote – non toglie le responsabilità delle singole persone. Ma è il mondo adulto che deve fermarsi, deve interrogarsi ed è il mondo adulto che deve ancora di più sentire il bisogno di costruire dei percorsi e fare delle scelte”. Per don Ciotti, “questi ragazzi non dobbiamo tradirli, hanno sbagliato, bisogna mettere dei paletti. Però ci sono anche delle responsabilità oggettive”. “Dobbiamo chiedere conto anche di chi è stato alla finestra nell’arco di questi anni”, ammonisce il presidente di Libera, riferendosi ai “peccati di omissione, la malattia terribile che è la delega, a volte anche la rassegnazione e l’indifferenza. È la società nel suo insieme che deve interrogarsi”. Secondo do Ciotti, “diventa importante incontrare le persone e affrontare i problemi, non viceversa. Perché certe volte le persone le affrontiamo invece d’incontrarle”. “I problemi si affrontano ma bisogna conoscerli e soprattutto ci vuole una grande rivoluzione culturale e sociale altrimenti continueremo a fare tanti bei proclami”. “Bisogna fare in modo che la legalità non sia una parola astratta ma – conclude – diventi una parola di vita”.