Infrastrutture

Tav: fondi europei a rischio? Botta e riposta fra Ue e Governo italiano

Rischio fondi europei per la realizzazione della linea Tav Torino-Lione. A dirlo è l’Europa stessa, subito però smentita dal Governo italiano. È su questo tema che si è svolta la giornata di oggi per quanto riguarda la Tav. “La Commissione Ue non può escludere di chiedere all’Italia di ripagare i contributi Cef già avuti se i fondi non possono essere ragionevolmente spesi in linea con le scadenze dell’accordo di finanziamento, in applicazione del principio ‘usare o perdere i fondi’”. Così, infatti, oggi pomeriggio si è espresso un portavoce della Commissione Ue dopo che ieri il Governo ha ufficializzato il rinvio di fatto al prossimo anno delle decisioni sulla Tav. Bruxelles ha poi spiegato che “al momento non può essere indicata una cifra” e auspicato che “questo non succeda”. Ma il rischio c’è, ed è stato anche delineato ieri nel corso dell’incontro fra i delegati delle 33 associazioni d’impresa e del lavoro e il Governo stesso.
La possibilità di perdere parte dei fondi – si parla di circa 75 milioni ogni mese di ritardo -, è stata però quasi subito smentita dal ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli prima al Senato e poi a Rai News24. “La Unione europea non si deve preoccupare – ha detto Toninelli –, lunedì sera ho parlato con la commissaria ai Trasporti, Bulc, dicendole che stiamo insieme alla Francia condividendo un percorso di verifica dei costi e benefici di un’opera tanto impattante”. Il ministro ha riferito che la commissaria “ha acconsentito” e che “nei prossimi giorni i miei uffici si vedranno insieme a quelli francesi con gli uffici della Commissione europea”. Lo stesso messaggio è stato quindi inviato al Senato. Toninelli ha anche spiegato nuovamente che “l’analisi costi benefici sarà resa pubblica, che sarà condivisa con il Governo francese, che sarà presentata insieme ad una parallela analisi tecnico giuridica”. Intanto però c’è chi inizia a prospettare una denuncia per danno erariale a carico dello stesso ministro per i ritardi sull’opera e il rischio che questi possano provocare la decurtazione dei fondi Ue.
Nel frattempo, il vicepremier Matteo Salvini ha invitato le 12 associazioni d’impresa – che lunedì scorso a Torino hanno dato vita ad un convegno con oltre 3mila imprenditori per chiedere la realizzazione della Tav e delle altre grandi opere –, ad un incontro domenica mattina per confrontarsi sulle richiese emerse.