Discorso alla città

Sant’Ambrogio: mons. Delpini (Milano), costituzione, migrazioni, centralità della famiglia

(chiesadimilano.it)

(Milano) Prima della celebrazione dei vespri nella basilica di Sant’Ambrogio, mons. Delpini aveva incontrato i rappresentanti delle comunità cristiane presenti in città e in diocesi. Accanto all’arcivescovo, siedono, nella basilica, l’arcivescovo emerito card. Angelo Scola, i vescovi ausiliari, il clero, i laici, le autorità civili e militari. Nella parte finale del Discorso alla città, Delpini ha sottolineato il valore della Costituzione italiana (“ci ricorda innanzitutto un metodo di lavoro, che vale anche per noi: le differenze si siedono allo stesso tavolo per costruire insieme il proprio futuro”) e l’impegno e le responsabilità degli amministratori locali, per poi soffermarsi sul tema delle migrazioni. A tale riguardo ha dichiarato: “In una considerazione pensosa delle prospettive del nostro tempo si dovrà evitare di ridurci a cercare un capro espiatorio: talora, per esempio, il fenomeno delle migrazioni e la presenza di migranti, rifugiati, profughi invadono discorsi e fatti di cronaca, fino a dare l’impressione che siano l’unico problema urgente”. Mons. Delpini ha quindi indicato “problematiche emergenti e inevitabili”: la crisi demografica; “la povertà di prospettive per i giovani”; le difficoltà occupazionali nell’età adulta; “la solitudine il più delle volte disabitata degli anziani”. Il vescovo ha poi sottolineato la centralità della famiglia, “risorsa determinante, la cellula vivente”, che “può tenere insieme le età della vita, la cura per il futuro, la pratica della solidarietà, la prossimità alle fragilità e rendere la città un luogo in cui sia desiderabile vivere, lavorare, studiare, diventare grandi, essere curati e assistiti”.