Riforma

Papa Francesco: Motu proprio per la nuova legge sul governo dello Stato della Città del Vaticano

“Una sistematica riforma legislativa alla luce dei principi di razionalizzazione, economicità e semplificazione e perseguendo criteri di funzionalità, trasparenza, coerenza normativa e flessibilità organizzativa”. Così il Papa definisce l’approvazione della nuova legge sul governo dello Stato della Città del Vaticano, oggetto di un Motu Proprio diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. “Fin dall’inizio del mio ministero nella Sede di Pietro – esordisce Francesco – ho avvertito la necessità di una riorganizzazione complessiva del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, al fine di renderlo sempre più idoneo alle esigenze attuali, al servizio ecclesiale che è chiamato a prestare alla missione del Romano Pontefice nel mondo e alla peculiare finalità istituzionale dello Stato della Città del Vaticano, designato per sua natura a garantire alla Sede di Pietro l’assoluta e visibile indipendenza”. Prima con un provvedimento del 18 agosto 2014, e poi con Chirografo del 22 febbraio 2017, il Santo Padre ha delegato al card. Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, “la potestà e le facoltà necessarie a stendere una Nuova Legge sul Governo dello Stato”, processo che giunge così a compimento con il Motu Proprio odierno. La nuova legge sul Governo dello Stato della Città del Vaticano – che entrerà in vigore il 7 giugno 2019, abrogando la precedente normativa – prevede la riduzione degli organismi operativi: le Direzioni dalle 9 attuali passano a 7 (oltre alla Specola Vaticana quale organismo scientifico), gli Uffici Centrali passano dagli attuali 5 (che hanno già visto l’accorpamento dello Stato Civile, Anagrafe e Notariato con l’Ufficio Giuridico e la soppressione dell’Ufficio Pellegrini e turisti) a due, secondo il principio di “funzionalità ed efficienza”.