Pace

Argentina: firmata la “Dichiarazione per il dialogo e la convivenza” dei leader religiosi

“Invitiamo tutte le comunità religiose, i leader, i mezzi di comunicazione e la società in generale a non permettere che i conflitti e gli scontri che avvengono in altre regioni del mondo, la cui soluzione non è tra le nostre possibilità, compromettano la nostra convivenza come popolo di fratelli. In questi momenti particolari, il nostro dovere principale si radica nel preservare e nel rafforzare tutte le vie di dialogo, che portino a una maggiore fraternità e solidarietà tra tutti gli abitanti del nostro Paese”. Lo si legge nella “Dichiarazione per il dialogo e la convivenza”, firmata pochi minuti fa a Buenos Aires, nella sede della Conferenza episcopale argentina (Cea), dai leader argentini della diverse religioni. Tra i firmatari, il presidente della Cea, mons. Oscar Vicente Ojea, vescovo di San Isidro; il Centro islamico della Repubblica argentina (Cira) dal presidente Aníbal Bachir Bakir; l’Associazione mutuale israelita argentina (Amia) dal presidente Agustín Zbar; erano presenti i co-presidenti dell’Istituto di dialogo interreligioso: padre Guillermo Marcó, il deputato Omar Abboud e il rabbino Daniel Goldman. La Dichiarazione parte dalla premessa che in Argentina è forte la tradizione del dialogo tra le religioni, nella prospettiva di una convivenza armonica nella società, come testimoniato da un documento comune contro ogni forma di violenza firmato il 9 agosto 2005. Nel testo si legge che “il dialogo genuino e libero da strumentalizzazioni è uno stile di vita e un insegnamento permanente, uno strumento che risolve le differenze interne ed esterne e che a partire da una visione periferica porta a un consenso per il bene comune”.