Inquinamento

Ambiente: Costa (ministro), “diffida a raffineria Milazzo per mancata ottemperanza prescrizioni”

“Alla Società raffineria di Milazzo S.C.p.A. è stata trasmessa una diffida contenente molteplici e puntuali prescrizioni da eseguire con celerità, allo scopo di limitare le conseguenze ambientali e prevenire eventuali incidenti o imprevisti”. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, nel corso del question time a Palazzo Madama durante il quale ha risposto ad una interrogazione sui livelli di rischio ambientale e inquinamento dovuti all’attività della Raffineria di Milazzo e sulla possibilità di una riconversione ambientale dell’area per tutelare la salute dei cittadini.
“Si tratta dello stesso luogo in cui si voleva aprire un termo-valorizzatore, successivamente non autorizzato dal Consiglio dei ministri”, ha affermato Costa, ricordando come negli ultimi anni ci sia stato un grave incidente nella raffineria e sversamenti di “idrocarburi in mare in quella zona”.
“Nel marzo 2018 – ha aggiunto il ministro – sono stati depositati dal territorio anche i problemi sanitari dei cittadini che vivono in quella zona, con ovvie considerazioni tra ingiuria ambientale e tasso di malattia”.
Costa ha poi evidenziato che “a luglio di quest’anno, un mese dopo il mio insediamento, ho chiesto all’Ispra quali fossero gli esiti della visita ispettiva ambientale, esiti che mi hanno consentito a ottobre, una volta esaminato il carteggio, di diffidare la raffineria all’esatto e rigoroso esame delle prescrizioni ambientali”. “Si tratta – ha spiegato il ministro – di un primo atto per poter intervenire, la diffida ad ottemperare: l’ho fatta notificare a ottobre, dopodiché ho cancellato la commissione Aia e adesso la ricostruiremo anche con esperti sanitari, perché purtroppo non era una cosa prevista”. “Nella prima settimana di gennaio – ha chiarito Costa – partiremo con una call pubblica, come abbiamo fatto con la Commissione Via-Vas, per l’Aia, per selezionare esperti di varie discipline, compresi quelli del mondo della sanità”. “La logica per me – ha concluso il ministro – è mai più una via delle parrucche”, in riferimento ai numerosi episodi di tumori riscontrati nel Rione Passovela.