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Aborto: vescovi irlandesi, il Parlamento “ha ignorato” le voci di coloro che hanno votato contro nel referendum di maggio

Esprimono costernazione i vescovi irlandesi per il fatto che nel corso dell’attuale dibattito al Dáil, il parlamento irlandese, “le voci di coloro che hanno votato contro l’aborto nel referendum di maggio siano state in buona sostanza ignorate” e siano state respinte anche le proposte “molto ragionevoli” di emendamenti volti a offrire “informazioni alle donne e a proibire l’aborto per motivi di sesso, razza o disabilità”. In una dichiarazione preparata a Maynooth nel corso della assemblea plenaria che si è conclusa nella serata di ieri, 5 dicembre, i vescovi richiamano anche al “rispetto per il diritto all’obiezione di coscienza per tutti gli operatori sanitari e i farmacisti”. “Ognuno di noi ha un diritto alla vita che non è dato dalla Costituzione d’Irlanda o da alcuna legge, ma ‘di diritto’, sia che siamo ricchi o poveri, sani o malati”. “Gravemente sbagliato e mai giustificabile” è l’atto “diretto e intenzionale” di togliere la vita, in qualsiasi momento. “Le vite delle donne e dei loro nascituri sono preziose, hanno valore e meritano sempre protezione. Qualsiasi legge che suggerisca il contrario non ha alcuna forza morale”, in coscienza “non può essere appoggiata” e “dovrebbe essere contrastata”. I vescovi stanno anche muovendo alcuni passi verso la costituzione di un “consiglio per la vita” sotto l’egida della conferenza episcopale, che dovrebbe entrare in funzione dal marzo 2019.