
“Lodiamo Dio, che ha scelto l’umanità come sua dimora”. Inizia così il messaggio di Natale diffuso ieri attraverso un video dal Comitato permanente della Conferenza episcopale cilena (Cech). Il messaggio è letto dal presidente della Cech, mons. Santiago Silva Retamales, vescovo castrense del Cile. “In Gesù Cristo Dio ci dona la vita abbondante, che dona senso e pienezza alla nostra vita. Illuminati dall’umiltà del Bambino Gesù nel presepe di Betlemme, noi vescovi chiediamo per il Cile i valori di pace e giustizia, amore e verità, che Gesù ha predicato e vissuto”. Mons. Silva enumera poi alcune particolari preoccupazioni, a cominciare dai “nostri fratelli migranti e, in modo particolare, coloro che non sono stati accolti, compresi, rispettati nella loro dignità”. Il pensiero e un messaggio di speranza va poi alle “famiglie colpite dal flagello della droga”, specialmente ai ragazzi e ai giovani”. L’invito è a non dimenticare che la speranza è fondata “su un bambino che sempre invita ad alzarsi”. I vescovi cileni si rivolgono, poi, in modo speciale ai malati, soprattutto coloro che sopportano un’infermità cronica”. Infine, il pensiero va alla regione dell’Araucanía: “La luce del presepe e il messaggio di pace che gli angeli portano a tutte le persone di buona volontà, si realizzi nell’Araucanía. Che il rispetto per la vita e la dignità umana, insieme alle necessarie riparazioni storiche al popolo Mapuche, aiutino a concretizzare gli importanti passi che sono stati avviati”. Infine, i vescovi si dicono “coscienti della difficile situazione che vive la Chiesa in Cile” in seguito agli scandali degli abusi e alla disaffezione di molte persone, dicono di “guardare con speranza” al futuro, assicurando “maggiore impegno” e “conversione”.