Diocesi: Assisi, il vescovo Sorrentino visita gli ospiti delle strutture di accoglienza. “Le povertà sono ormai diverse e molteplici”

A pochi giorni dal Natale, il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, accompagnato dal direttore della Caritas diocesana, Maurizio Biagioni, ha fatto visita agli ospiti delle diverse strutture di accoglienza operative in diocesi. Tra queste anche “Casa Papa Francesco” che apre le porte ai senza tetto in questi giorni di emergenza freddo. Il vescovo ha rivolto a tutti parole di speranza e umanità, invitando ad accogliere con cuore aperto l’unico Dio, ad aiutarsi vicendevolmente, proprio come fecero i primi cristiani con quello spirito di reciproca fratellanza. “Le povertà – ha ricordato mons. Sorrentino – sono ormai diverse e molteplici”. “Ai drammi causati dalle guerre, che provocano oltre a morte e distruzione, migliaia di profughi e rifugiati, si affiancano le nuove povertà generate dalla crisi economica, occupazionale, abitativa”, ha osservato, denunciando che si tratta di “persone che rischiano in poco tempo di ritrovarsi ai margini della società, in una condizione di povertà che oltre ad essere economica è soprattutto morale, spirituale e rischia di portare all’isolamento”. “Avere vicino una rete che supporta, aiuta – ha sottolineato il vescovo – è davvero qualcosa di straordinario, quasi rivoluzionario che lenisce tante sofferenze”.
La visita è partita dal centro di Assisi dalla Casa della Misericordia, struttura che attualmente ospita dodici rifugiati provenienti dall’Eritrea
A due passi dalla Basilica di San Francesco c’è la struttura delle Suore francescane missionarie del Giglio che ora ospitano una famiglia con una mamma e tre bimbi. Sorrentino è stato poi nelle strutture di Santa Maria degli Angeli. Alla Madonnina sono accolti un nucleo familiare proveniente dal Marocco e una ragazza peruviana. A Casa Papa Francesco vivono invece uomini con gravi disagi abitativi ed economici. Qui, per far fronte all’emergenza freddo, sono a disposizione 7 posti letto per senza tetto. L’ultima struttura visitata è stata la Casa Pace e bene, che ospita quattro ragazze eritree arrivate sempre con i corridoi umanitari, una ragazza madre italiana con sua figlia, e una famiglia venezuelana.

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