
“Il Natale di Gesù non offre rassicuranti tepori da caminetto, ma il brivido divino che scuote la storia. Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul ‘mio tempo’, di Dio sul mio io”. Così Papa Francesco, nella catechesi dell’udienza di oggi, ha descritto il senso autentico del Natale. “Fare Natale è accogliere in terra le sorprese del Cielo”, ha spiegato Francesco, secondo il quale “non si può vivere ‘terra terra’, quando il Cielo ha portato le sue novità nel mondo”. “Natale inaugura un’epoca nuova, dove la vita non si programma, ma si dona”, ha proseguito Francesco: “Dove non si vive più per sé, in base ai propri gusti, ma per Dio; e con Dio, perché da Natale Dio è il Dio-con-noi, che vive con noi, che cammina con noi. Vivere il Natale è lasciarsi scuotere dalla sua sorprendente novità”. “Fare Natale – ha raccomandato il Papa – è fare come Gesù, venuto per noi bisognosi, e scendere verso chi ha bisogno di noi. È fare come Maria: fidarsi, docili a Dio, anche senza capire cosa Egli farà. Fare Natale è fare come Giuseppe: alzarsi per realizzare ciò che Dio vuole, anche se non è secondo i nostri piani”. “San Giuseppe è sorprendente”, il commento di Francesco: “Nel Vangelo non parla mai, non c’è una parola di Giovanni nel Vangelo, e il Signore gli parla proprio nel silenzio, gli parla proprio nel sonno”.