
“Il 2018 è stato l’anno del ricordo e della memoria. Un anno marcato dal centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, e anche, per quanto riguarda specificatamente l’Italia, dal settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, fondamento della nostra democrazia, simbolo della rinascita del Paese e della sua volontà di riscatto nel contesto internazionale, dopo gli anni bui della dittatura e della guerra”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di auguri di Natale e per il nuovo anno da parte del Corpo diplomatico. “La memoria ci soccorre”, ha sottolineato il Capo dello Stato, secondo cui “ci esorta a evitare gli errori del passato. Un passato di responsabilità, individuali e collettive, in cui spiccano anche vergogne come la tragica adozione in Italia delle leggi razziali, di cui quest’anno è caduto l’ottantesimo anniversario”. “Un futuro di pace e di prosperità – ed è la lezione della memoria – può nascere soltanto dalla convinta consapevolezza che il dialogo e non il conflitto rappresenta lo strumento per affermare valori, principi, interessi di ciascuna comunità nel contesto della più vasta comunità dei popoli”, ha ammonito il presidente. Ricordando i due conflitti mondiali del secolo scorso, Mattarella ha affermato che “la Costituzione italiana è figlia di questa sofferenza e, al tempo stesso, di un vigoroso spirito di rinascita, solidamente ancorato nei principi e nei valori che furono alla base della lotta contro il nazismo e il fascismo”.