Politica
(Bruxelles) La proposta della Commissione Ue di rivedere le procedure della “Iniziativa dei cittadini europei” ha trovato consensi nel Parlamento europeo e nel Consiglio che hanno raggiunto un cosiddetto “accordo politico” a riguardo. L’obiettivo è di rendere più facile i meccanismi di questo strumento di partecipazione che permette a un milione di cittadini di sottoporre alla Commissione proposte legislative. La riforma mira a rendere più semplice avviare un’iniziativa e raccordarsi con cittadini che hanno proposte affini; registrare le iniziative con la certezza che rientrino nelle competenze della Commissione; organizzare la raccolta di firme, con un servizio gratuito online; sostenere l’iniziativa. Inoltre la proposta chiede di allungare da 3 a 6 mesi la fase di esame delle iniziative che hanno superato la quota di 1 milione di adesioni, onde avere tempo per “una sensibilizzazione, un impegno e un dibattito più significativi prima che la Commissione giunga alle sue conclusioni”. I cittadini “avranno ora a disposizione uno strumento facilmente accessibile” per “chiedere alle istituzioni Ue di intervenire direttamente sulle questioni a cui tengono”, ha commentato il vice-presidente Frans Timmermans. Dispiaciuto perché “non è stato possibile ridurre l’età di partecipazione dai 18 ai 16 anni”, ha incoraggiato ogni Paese a farlo, “affinché anche le generazioni più giovani possano dire la loro”. Superata la approvazione formale, il nuovo regolamento entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020.