Lettera pastorale

Ponte Morandi: card. Bagnasco, “Genova ha reagito con compattezza”

“La tragedia del crollo del ponte sul Polcevera ha lasciato sbalorditi e ha ferito tutti. Nei giorni della catastrofe, che ha impressionato il mondo, Genova ha reagito con compattezza: subito! Ha sprigionato le migliori energie con generosità grande ma non insolita: ha dato prova di sé, della sua anima, che custodisce con un riserbo che a volte può apparire distacco. Siamo fatti così. Genova infatti, al di là di certe leggende, è una città di cuore in ogni senso: solo, vuole sapere dove vanno a finire risorse ed energie. E questo è saggio”. Lo scrive l’arcivescovo della città e presidente del Ccee, card. Angelo Bagnasco, nella lettera pastorale. “Le ferite sono visibili e grandi”, afferma il porporato: “Insieme alle vittime e ai loro familiari, pensiamo agli sfollati, ai feriti, alle imprese e agli esercizi della zona. Pensiamo ai disagi di quanti – specialmente lavoratori – ogni giorno devono spostarsi da una parte all’altra della Città; alle ricadute sulle attività genovesi e oltre”. L’auspicio del card. Bagnasco è che, da questa tragedia, possano nascere “speranza e fiducia”. “Non vogliamo che in noi vinca il demone del sospetto e della paura, che oggi invade troppi cuori e nazioni. Se il dolore ci ha ricordato l’inesorabile fragilità della condizione terrena, ci ha anche fatto riscoprire quanto i legami umani siano necessari, facciano parte di noi: sono il tessuto non solo della famiglia, dell’amicizia, del lavoro, ma anche di una società che si dichiara civile. Vogliamo che la prova faccia crescere la speranza e la fiducia, la convinzione che contare gli uni sugli altri ci permette di camminare insieme, ci dà la possibilità di attraversare – come su un ponte sicuro – le incertezze e i vuoti dell’esistenza. La fiducia genera coraggio e ardimento davanti alle sfide”.