Migrazioni

Papa Francesco: agli ambasciatori, “nessuna efficace soluzione umanitaria può ignorare la nostra responsabilità morale” verso i migranti

foto SIR/Marco Calvarese

Il raggiungimento della pace e la tutela della dignità di ogni essere umano sono “due obiettivi inseparabili”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo oggi in udienza, nella sala Clementina, gli ambasciatori di Svizzera, Mala, Bahamas, Capo Verde, Estonia, Islanda, Turkmenistan, Grenada, Qatar e Gambia, per la presentazione delle lettere credenziali, ha ricordato che la Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo stabilisce che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. “In questi tempi di profondi cambiamenti sociali e politici, non può venir meno l’impegno verso questo principio da parte dei governi e dei popoli”, l’appello di Francesco: “È essenziale che il rispetto per la dignità umana e per i diritti umani ispiri e diriga ogni sforzo nell’affrontare le gravi situazioni di guerra e conflitti armati, di opprimente povertà, discriminazione e disuguaglianza che affliggono il nostro mondo e che negli ultimi anni hanno contribuito alla presente crisi delle migrazioni di massa”. “Nessuna efficace soluzione umanitaria a quel pressante problema può ignorare la nostra responsabilità morale, con la dovuta attenzione al bene comune, per accogliere, proteggere, promuovere e integrare coloro che bussano alle nostre porte in cerca di un futuro sicuro per loro stessi e per i loro figli”, il monito del Papa. “La Chiesa, da parte sua – ha assicurato – è impegnata a lavorare con ogni interlocutore responsabile in un dialogo costruttivo teso a proporre concrete soluzioni a questo e altri urgenti problemi umanitari, con l’obiettivo di preservare vite umane e dignità, alleviando sofferenze e incrementando un autentico e integrale sviluppo”.