Riviste
Il vero Natale è “l’umanità di Dio in Cristo”. E’ quanto si legge nell’editoriale del quaderno 4044 de La Civiltà Cattolica, l’ultimo dell’anno 2018, in uscita sabato 15 dicembre. Dio è “umano”: una verità “a cui poco si pensa, a cui non si presta attenzione, a cui ci si riferisce raramente”, prosegue l’editoriale, eppure “è lì il centro della rivelazione del Natale: l’incarnazione, il farsi uomo da parte di un Dio che è onnipotente proprio perché – come proclama la liturgia in una preghiera della Messa (la Colletta della XXVI Domenica tra l’anno) – rivela la sua onnipotenza nella misericordia”. “Dio è onnipotente perché si dona a noi e ci perdona (Gal 2,20), perché accoglie il povero (Mt 5,3; Lc 6,20), perché ricerca lo smarrito (Lc 15,4.8), perché abbraccia il peccatore (Lc 15,20), perché corregge e perdona il colpevole (Lc 7,40-48), perché accoglie l’adultera (Gv 8,3-11), perché si riconcilia con chi lo ha tradito e rinnegato (Mc 14,66-72 e paralleli), perché è sempre fedele, anche quando noi non gli siamo fedeli (2 Tm 2,13)”. Il mistero del Natale allora interroga il nostro essere “umani”, perché tale “umanità” diviene per noi “una vocazione”. Nel Natale, l’”umano” di Dio “prende forma di carne e sangue e diventa uno di noi, facendosi Eucaristia”. San Francesco coglie il mistero eucaristico del Natale e lo rappresenta nel presepe di Greccio: “la mangiatoia diviene l’altare dove si celebra la Messa della Natività, l’unica liturgia in cui rivivono insieme la nascita di Gesù, la sua morte e risurrezione: il mistero di fede che è la nostra salvezza”.