Riepilogo

Notizie Sir del giorno: Papa Francesco e Mar Gewargis III, cristiani perseguitati, 80° Notte dei cristalli, Bolivia, sussidio Avvento-Natale, sette, funerali carabiniere Reali

Papa Francesco e Mar Gewargis III: dichiarazione comune, “il Medio Oriente senza i cristiani non sarebbe più Medio Oriente”

“Nel nostro pellegrinaggio verso l’unità visibile, sperimentiamo una comune sofferenza, che viene dalla drammatica situazione dei nostri fratelli e sorelle cristiani in Medio Oriente, specialmente in Iraq e in Siria”. È quanto si legge nella dichiarazione comune firmata dal Papa e dal Catholikos Patriarca della Chiesa assira dell’Oriente, Mar Gewargis III, al termine dell’udienza di oggi. “Già da decenni – il grido d’allarme nel testo – il Medio Oriente è diventato un epicentro di violenza” dove “centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti soffrono immensamente a causa di violenti conflitti che niente può giustificare”. Stare “insieme al fianco dei nostri fratelli e sorelle perseguitati per essere voce di chi non ha voce”, è l’impegno delle due parti firmatarie. “Vogliamo affermare ancora una volta che non è possibile immaginare il Medio Oriente senza cristiani”, l’appello centrale della dichiarazione: “Questa convinzione è fondata non semplicemente su motivazioni religiose, ma anche sulla realtà sociale e culturale, dal momento che i cristiani, con gli altri credenti, danno un grande contributo alla specifica identità della regione: un luogo di tolleranza, mutuo rispetto e accettazione. Il Medio Oriente senza i cristiani non sarebbe più il Medio Oriente”. “Muri e giochi di poteri non condurranno alla pace, poiché la vera pace può essere ottenuta e preservata soltanto tramite il reciproco ascolto e dialogo”, la proposta contenuta nel testo, in cui viene lanciato ancora una volta un appello alla comunità internazionale a “promuovere soluzioni politiche che riconoscano i diritti e i doveri di tutte le parti coinvolte”, partendo dal “bisogno di garantire i diritti di ogni persona”. (clicca qui)

Cristiani perseguitati: il grido dei cristiani di Egitto e Nigeria, “non abbandonateci. L’indifferenza del mondo occidentale ci fa più male del terrorismo”

“I giovani del mondo occidentale devono sapere che mentre si godono le loro libertà e i loro diritti ci sono tanti nostri giovani che per la loro fede rischiano la vita ogni giorno. Non dimenticate i cristiani perseguitati. L’indifferenza di tanti cristiani nel mondo ci fa più male del fucile spianato contro di un terrorista”. È l’appello lanciato da padre Antoine Safwat Tawfik Alan, della Provincia francescana di Egitto, che oggi è intervenuto, a Roma, alla conferenza stampa di presentazione di “Venezia in rosso” (#VeneziaInRosso), iniziativa promossa da Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) e dal Patriarcato di Venezia per ricordare i milioni di cristiani oggi perseguitati e in particolar modo Asia Bibi. Il 20 novembre i più famosi monumenti veneziani si illumineranno di rosso “come il sangue dei cristiani perseguitati”. “L’indifferenza dei nostri fratelli cristiani nel mondo – ha aggiunto – ci addolora più della persecuzione. Stateci vicino e non abbandonateci”. Analogo appello lo ha lanciato don Joseph Fidelis (Nigeria): “Facciamo conoscere al mondo la persecuzione dei cristiani. In Nigeria siamo perseguitati da gruppi fondamentalisti come Boko Haram. Ci sono migliaia di Asia Bibi nel nostro Paese, violentate e perseguitate, costrette alla conversione. Non abbandonateci”. (clicca qui)

Notte dei cristalli: vescovi Austria, “azioni decisive contro ogni forma di antisemitismo e per il diritto umano alla libertà religiosa”

La Conferenza episcopale austriaca, che ieri ha concluso la sua assemblea autunnale (5-8 novembre), ha aperto il suo resoconto dei lavori diffuso oggi con una riflessione sulla Notte dei cristalli, il 9 novembre 1938. “Il pogrom di novembre è uno dei capitoli più oscuri della nostra storia”, scrivono i vescovi ma “ricordare in modo vivo apre al futuro, perché guardare i lati oscuri della storia protegge dal ripetere gli errori del passato”. Allo stesso modo, “facendo memoria del pogrom di novembre, le Chiese cristiane in Austria si schierano inequivocabilmente al fianco della comunità ebraica”, anche se questo ricordo si lega “al doloroso riconoscimento di un molteplice fallimento”. La consapevolezza della assoluta fedeltà di Dio al suo popolo e della fratellanza di cristiani ed ebrei radicata nella fede costituiscono un fondamento solido per il dialogo” esistente e da cui sono nate amicizie, sottolineano i vescovi, devono “dare la forza a cristiani ed ebrei affinché intraprendano azioni decisive contro ogni forma di antisemitismo e promuovano il diritto umano alla libertà religiosa qui e in tutto il mondo”. (clicca qui)

Vescovi Bolivia: mons. Centellas (presidente), “non possiamo essere solo spettatori dell’indebolimento della democrazia”

“Non possiamo essere solo spettatori, di fronte al costante indebolimento e, speriamo di no, alla rovina totale della democrazia. Sono molti i segnali di arbitrarietà e abuso di potere. Dobbiamo esigere che in Bolivia venga rispettata la Costituzione politica dello Stato, per godere i vantaggi che derivano dal vivere in uno Stato di diritto”. Lo ha detto ieri, aprendo a Cochabamba l’assemblea plenaria della Conferenza episcopale boliviana (Ceb), il presidente, mons. Ricardo Centellas, vescovo di Potosí. “Ma – si è chiesto il presule – come possiamo reclamare i nostri diritti se non esiste un’indipendenza dei poteri? Com’è possibile sognare una giustizia imparziale e onesta, quando strutturalmente è organizzata per essere manipolata e controllata? Come ottenere che i nostri beni siano distribuiti con equità per le autentiche necessità della gente? È incomprensibile che in un Paese povero si sprechino milioni di pubblicità e in propaganda”. (clicca qui)

Avvento-Natale 2018: mons. Russo, “impegno solidale in tutte le comunità”

“Nell’avvicinarci alla vetta natalizia, l’Avvento esige un impegno solidale in tutte le comunità. Si sceglieranno, come prima di una salita in montagna, gli attrezzi più idonei, si potranno sperimentare innovazioni già collaudate in esperienze positive. È in quest’ottica che possono risultare preziose le indicazioni del presente sussidio, che, a partire dalla proclamazione, ascolto e venerazione della Parola di Dio, ci invita a valorizzare con sapienza i ‘santi segni’ della liturgia della Chiesa”. Così mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nella prefazione del Sussidio Avvento-Natale 2018. “Vivere l’Avvento – rileva mons. Russo – è farne emergere la ricchezza nelle molteplici e differenti manifestazioni del quotidiano, tra il già e il non ancora, profondamente radicati nella concretezza del presente umano e totalmente aperti alla presenza di Dio. In quest’ultima esperienza troveremo il nostro futuro”. (clicca qui)

Sette: Comunità Papa Giovanni XXIII, “fenomeno in aumento, diffuso soprattutto al Nord”

Quello delle sette è un fenomeno in aumento. A registrarlo è il Servizio antisette della Comunità Papa Giovanni XXIII che dal 2002 è sul campo grazie al numero verde 800 228866, voluto per dare “voce a chi non ha voce” e alle vittime spesso inascoltate dei gruppi settari. Dall’inizio del 2018, il Servizio ha ricevuto 2.467 richieste di aiuto, consulenza o informazioni, con una prevalenza di contatti dal Nord Italia (39%), seguito dal Centro (32%) e dal Sud (29%). “Si è passati dalle 851 richieste dell’anno 2007 alle 1.403 del 2018, con un’impennata dal mese di settembre e in corrispondenza di Halloween”, riportano i dati diffusi in occasione del convegno “La trappola delle sette”, promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con la Polizia di Stato, la Lumsa e il Consorzio Universitario Humanitas. Tra le diverse le realtà settarie si evidenziano le psicosette che con il 41% rappresentano la realtà più diffusa seguite dai gruppi che praticano culti estremi (30%), dalle sette magico esoteriche (16%) e da quelle pseudo-religiose (13%). (clicca qui)

Carabiniere morto: mons. Marcianò (ordinario militare), “Emanuele aveva un di più di amore”

“Siamo sconvolti, straziati, nel vedere la vita di Emanuele distrutta in un istante, per un gesto eroico ma che ha una terribile sproporzione; e sappiamo che la sua vita vale più, infinitamente più del motivo che ne ha provocato la morte. Vale di più, nella sua sacralità e unicità irripetibile!”. Così mons. Santo Marcianò, arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), ha ricordato il carabiniere Emanuele Reali, morto durante il servizio mentre inseguiva un ladro. I funerali si sono svolti oggi a Piana di Monte Verna (Caserta) alla presenza del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. “Il cammino della sua vita è stato percorso in tempo troppo breve, in fretta, di corsa, come quella sera; perché l’amore non cammina ma corre, verso una meta chiara e sempre da raggiungere, perché sempre si può amare di più – ha aggiunto l’arcivescovo –. Emanuele, Lele, ha saputo amare ogni giorno di più: Matilde, Paola, Giorgia; la sua famiglia, i Carabinieri, le sue amicizie e le sue passioni, anche la passione per la caccia. Aveva un sorriso gioioso che portava sul volto e regalava a tutti. Aveva un di più di amore”. (clicca qui)