Solidarietà

Diocesi: Caritas Ales-Terralba, tante iniziative per superare la povertà e ridare dignità alle persone

Allargare gli spazi della solidarietà e amalgamare in unica voce le proteste che a Marmilla e Medio Campidano periodicamente si levano nel tentativo di svestirsi della maglia nera di una dei territori più poveri d’Italia. Per raggiungere il primo obiettivo, si legge in una nota, “la Caritas di Ales-Terralba ha ormai schierato una vera e propria task-force: 3 case di riposo, 1 centro di accoglienza diurno per anziani, 2 comunità terapeutiche per tossicodipendenti, 1 comunità di reinserimento, 2 di pronta accoglienza, 1 comunità protetta, 1 centro famiglia, 1 casa rifugio e, infine, alcuni ‘piccoli progetti possibili'”. “L’impegno quotidiano è quello di guidare i poveri verso l’uscita dalla marginalità”, dice don Angelo Pittau, direttore della Caritas. I primi strumenti operativi sono “9 centri d’ascolto” (di cui tre a Mogoro, Uras e Terralba), a fianco di altrettante parrocchie, da anni diventate per gli indigenti il più vicino “pronto soccorso”.
“L’approccio non è mai puramente assistenziale e fine a se stesso – aggiunge don Pittau -, bensì costruttivo e finalizzato a sostenere i beneficiari aiutandoli a superare l’emergenza e avviare percorsi che portino al riscatto definitivo dall’indigenza e al recupero della dignità della persona”.
Il Centro d’ascolto Madonna del Rosario, fondato nel 1983, accoglie persone con problemi di dipendenze e/o psichiatrici, minori, famiglie in difficoltà e rom. Le sue realizzazioni si chiamano le comunità terapeutiche “Alle Sorgenti, “San Michele” e “Il Salvatore”, destinate alle persone colpite da dipendenze; “Casa Anna e Gioacchino”, per gli anziani; “Casa Rut” destinata alle donne vittime di violenza; Centro “Sacra Famiglia”, a Guspini.
Tra le altre opere-segno, anche i Gruppi residenziali d’integrazione sociale (Gris) e la Comunità terapeutica psichiatrica “Betania” (specificatamente per malati mentali medio-gravi). Quest’ultima struttura sorge in un terreno del Comune di Guspini, dato in concessione al Centro d’ascolto “Madonna del Rosario”: tre ettari oggi coltivati in parte ad agrumeto mentre una serra modulare di 1000 metri quadrati accoglie orto e giardino e contribuisce a rendere “Betania” un’azienda modello, ristrutturata dalla Caritas italiana con i fondi dell’8xmille.
Sempre con le risorse nazionali Caritas, la ristrutturazione dell’ex centro Enaip di Ales dove dallo scorso maggio funziona il Centro comunitario per la famiglia “San Giuseppe”, voluto dal vescovo Roberto Carboni per aiutare le famiglie della Marmilla in difficoltà non solo economica.
“Altro obiettivo – conclude don Pittau – trasformare le proteste della nostra gente in un coro armonico – formato da istituzioni, parti sociali, piccole imprese, diocesi – per farci sentire a Cagliari e Roma. In Medio Campidano e Marmilla ci sono risorse e potenzialità per non essere più una delle zone più povere d’Italia. La prossima marcia della pace servirà anche a questo”.