Accoglienza e integrazione

Decreto sicurezza: Crestani (Ciai), a rischio “tanti progetti di inclusione sociale attivi in Italia” a favore dei minori stranieri

“Quale protezione, quale sicurezza possiamo garantire a ragazzi arrivati soli, minorenni, in Italia? Esprimiamo preoccupazione, senso di impotenza, frustrazione: denunciamo i possibili effetti su tanti minori e giovani che, con le nuove disposizioni del Decreto sicurezza, al compimento del 18° anno di età rischiano di uscire dai percorsi di accoglienza e di finire in strada. Soli e indifesi, come quando sono arrivati”. Lo afferma Paola Crestani, presidente di Ciai (Centro italiano di aiuti all’infanzia), Ong che da 50 anni si dedica a progetti di protezione, accoglienza e inclusione di bambini e ragazzi soli.
“Ci riferiamo in particolare al modello di inclusione sociale proposto da Ciai con il progetto ‘Ragazzi Harraga’ a Palermo che rischia di vanificarsi per effetto del decreto e di creare insicurezza e instabilità”, aggiunge Crestani, spiegando che “in meno di due anni ‘Ragazzi Harraga’ ha coinvolto nei suoi percorsi di formazione e orientamento 240 giovani, di cui il 50% è già entrato nel circuito lavorativo attraverso tirocini in aziende locali e addirittura impieghi stabili”. “Un modello di inclusione di successo, replicabile, che invece potrebbe vanificarsi in caso di applicazione del decreto”, sottolinea la presidente, per la quale “essere privati della protezione umanitaria – riconosciuta dalla legge in quanto i minori sono categoria vulnerabile – lascerà senza uno status legale migliaia di richiedenti asilo, tra cui i minori non accompagnati, privandoli della possibilità di accedere ad un permesso di soggiorno per minore età”.