Due manifestazioni, anche se non contemporanee. Attorno al tema della Tav Torino Lione e della realizzazione delle grandi opere, ma anche del futuro del nord-ovest, si stanno ormai delineando con esattezza i fronti opposti e due momenti di piazza. Il primo, già previsto, il 10 novembre in piazza Castello nel cuore storico di Torino. Il secondo, annunciato oggi, contro la Tav e le grandi opere che si terrà l’8 dicembre sempre a Torino. La data è simbolica, l’8 dicembre del 2005 a Venaus, in Valle di Susa, i No Tav fecero per la prima volta la loro comparsa sulla ribalta nazionale.
In attesa della manifestazione No Tav di dicembre, oggi è stata presentata quella che andrà in scena dopodomani organizzata da un gruppo di sette donne manager torinesi oltre che da Mino Giachino (ex sottosegretario ai Trasporti), con il comitato Sì Lavoro che ha anche realizzato una raccolta firme in favore dell’opera che ha oltrepassato quota 57mila adesioni.
Quella di sabato, nelle intenzioni degli organizzatori, dovrà essere la manifestazione di una “rivoluzione garbata, corretta”, ha spiegato per le organizzatrici Giovanna Giordano, che ha precisato come non vi saranno etichette ma solo le bandiere dell’Italia e dell’Europa. “Vogliamo portare in piazza – è stato aggiunto – la compostezza, vogliamo una manifestazione estremamente pacifica”. Obiettivo dire sì alla Tav ma anche sì allo sviluppo, ad un futuro di lavoro, cultura e turismo, per una città che “vuole crescere e non rimanere indietro”. Mentre Giachino ha sottolineato: “Torino si ribella perché non vuole che le si porti via le carte per il rilancio, come quando si ribellò quando le portarono via la capitale”.
Alla manifestazione di sabato prossimo le 31 sigle che rappresentano le imprese, i lavoratori e gli ordini professionali oltre che la cooperazione, hanno invitato a partecipare tutti i loro associati. Ancora “segreto” il programma dell’evento che sarà però caratterizzato, sempre nelle intenzioni delle organizzatrici, dal colore arancione.
Intanto, sul fronte delle imprese, si è espresso questa sera il presidente delle piccole e medie aziende, Corrado Alberto che ha spiegato come la manifestazione di sabato sia un atto dovuto in risposta alla “maleducazione istituzionale” del Consiglio comunale di Torino, che lo scorso 29 ottobre si è espresso contro la Torino-Lione. Ma il presidente di Api Torino ha allargato l’orizzonte della protesta spiegando: “L’attrattività di un territorio dipende anche dagli investimenti e dalla loro realizzazione. Gli imprenditori veri, che creano Pil e occupazione, vogliono certezza sulle infrastrutture e sui tempi della loro realizzazione. Ci sono troppi segnali di arretramento della nostra economia, bisogna essere compatti e fare squadra”. Anche dalle imprese poi un segnale di distensione nei confronti della situazione. “Quello che mi auguro – ha detto Alberto –, è che ci si possa sedere attorno ad un tavolo per ragionare di infrastrutture e territorio”