“Una delle facce migliori del Paese di cui andare orgogliosi”. Così Paolo Gentiloni, ex premier, ha definito il volontariato internazionale, augurandosi che l’Italia, un Paese “generalmente amato e amico, non cambi strada”. Intervenendo al 25º Premio del volontariato internazionale della Focsiv, Gentiloni si è detto “preoccupato per il fatto che l’Italia vada scegliendo un profilo di ostilità e di chiusura verso i vicini, nei confronti del Mediterraneo”. Oltre a “incrinare una reputazione costruita nel tempo”, questo atteggiamento è “pericoloso”, ha rilevato Gentiloni, per il quale “avere tanti nemici non significa avere molto onore, ma tanti guai”. Occorre, ha scandito, “rifiutare l’alibi a chiunque pensi che un’Italia più cattiva, più arrogante e più chiusa possa darci maggiore sicurezza”. Secondo l’ex premier, infatti, “rischiamo di seminare odio e di ritrovarci nella condizione di Paesi vicini in cui le tensioni hanno avuto la loro radice in atteggiamenti di esclusione inaccettabili”. Di fronte a questo panorama, è dunque fondamentale “rivendicare a testa alta e difendere” il lavoro dei volontari, di persone “che prestano aiuto in situazioni di crisi e di sviluppo”.