Decalogo

Papa Francesco: udienza, dai “no” si passa al “sì”. Comandamenti sono “desideri che generano positività”

foto SIR/Marco Calvarese

“Desideri che generano positività: questa è la pienezza della legge che Gesù è venuto a portarci”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, sintetizzando, durante l’udienza di oggi, il messaggio dei Dieci Comandamenti. “In Cristo, e solo in lui, il Decalogo smette di essere condanna e diventa l’autentica verità della vita umana, cioè desiderio di amore”, ha spiegato Francesco: “Qui nasce il desiderio del bene, di fare il bene, desiderio di gioia, di pace, di magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. “Da quei ‘no’ si passa a questo ‘sì’”, ha proseguito il Papa a braccio a proposito di questo “atteggiamento positivo, di un cuore che si apre con la forza dello Spirito Santo”: “Guardando a Cristo vediamo la bellezza, il bene, la verità”, ha detto il Papa: “E lo Spirito genera una vita che, assecondando questi suoi desideri, innesca in noi la speranza, la fede e l’amore”. “Così scopriamo meglio cosa significa che il Signore Gesù non è venuto per abolire la legge ma per dare compimento, per farla crescere – ha commentato Francesco – e mentre la legge secondo la carne era una serie di prescrizioni e di divieti, secondo lo Spirito questa stessa legge diventa vita, perché non è più una norma ma la carne stessa di Cristo, che ci ama, ci cerca, ci perdona, ci consola e nel suo Corpo ricompone la comunione con il Padre, perduta per la disobbedienza del peccato”. “E così la negatività letteraria, la negatività dell’espressione dei Comandamenti – non rubare, non insultare , non uccidere… – si trasforma in un atteggiamento positivo: amare, fare posto agli altri nel nostro cuore”, ha concluso il Papa ancora a braccio.