Decalogo

Papa Francesco: udienza, “cercare la propria realizzazione negli idoli di questo mondo ci svuota e ci schiavizza”

foto SIR/Marco Calvarese

Il “tema-chiave” dei Dieci Comandamenti è “quello dei desideri, che ci permette di ripercorrere il cammino fatto e riassumere le tappe compiute leggendo il testo del Decalogo, sempre alla luce della piena rivelazione in Cristo”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, l’ultima dedicata alle Dieci Parole. “Siamo partiti dalla gratitudine come base della relazione di fiducia e di obbedienza”, ha riassunto Francesco tracciando una sintesi del ciclo di catechesi: “Dio, abbiamo visto, non chiede niente prima di aver dato molto di più. Egli ci invita all’obbedienza per riscattarci dall’inganno delle idolatrie che tanto potere hanno su di noi”. “Cercare la propria realizzazione negli idoli di questo mondo ci svuota e ci schiavizza, mentre ciò che ci dà statura e consistenza è il rapporto con Lui che, in Cristo, ci rende figli a partire dalla sua paternità”, il monito del Papa. Questo, ha spiegato, “implica un processo di benedizione e di liberazione, che sono il riposo autentico”, come recita il Salmo 62: “Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia salvezza”. “Questa vita liberata – ha commentato Francesco – diventa accoglienza della nostra storia personale e ci riconcilia con ciò che, dall’infanzia al presente, abbiamo vissuto, facendoci adulti e capaci di dare il giusto peso alle realtà e alle persone della nostra vita. Per questa strada entriamo nella relazione con il prossimo che, a partire dall’amore che Dio mostra in Gesù Cristo, è una chiamata alla bellezza della fedeltà, della generosità e della autenticità”.