Conferenza ministeriale

Afghanistan: Rosemary di Carlo (Onu), “tutti gli sforzi per la pace e siano coordinati con l’azione del governo”

L’Afghanistan vuole la pace, l’apertura al dialogo è incondizionata, ma i criteri sono precisi: stato di diritto, inclusione di tutta la popolazione, donne e minoranze etniche comprese, cessazione della violenza. Questi elementi sono stati evidenziati negli interventi del presidente afghano Mohammad Ashraf Ghani e del capo dell’esecutivo Abdullah Abdullah al tavolo della conferenza ministeriale per l’Afghanistan in corso oggi a Ginevra sotto l’egida delle Nazioni unite. È stato messo in piedi un “comitato di negoziazione formato da 12 persone”, in cui sono presenti uomini e donne, e che dovrà “tracciare una roadmap verso la pace e definire un accordo”, ha detto il presidente afghano Ashraf Ghani rivolgendosi ai rappresentanti di 62 Paesi e 35 organismi internazionali presenti oggi a Ginevra. Al tavolo della pace, che sarà guidato da Salam Rahimi, capo dello staff presidenziale, siederanno anche i talebani. Stamane prima dell’inizio della conferenza ministeriale si è svolta una “colazione sulla pace”, a cui ha partecipato anche Rosemary di Carlo, vice-segretario generale delle Nazioni Unite. Dalla diplomatica sono arrivati in plenum due inviti: che “tutti gli sforzi” rivolti all’Afghanistan “siano coordinati con l’azione del governo” e che “il sostegno dei partner internazionali all’Afghanistan continui anche dopo che la pace sarà raggiunta”.