Vita pastorale

Accoglienza: don Ciotti (Libera), “certe misure l’ostacolano sulla base di informazioni tendenziose”

“Certe misure hanno l’evidente scopo di ostacolare l’accoglienza e rendere plausibili, anche sulla base di un’informazione tendenziosa o apertamente manipolata, azioni che trascendono ogni limite etico, ogni senso minimo di umanità”. Lo scrive il presidente di Libera e fondatore del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, nel numero di dicembre di “Vita pastorale”, anticipato al Sir. Richiamando le parole del Papa sull’accoglienza, don Ciotti afferma che “tutti dovrebbero riflettere” su di esse, ma “in particolare chi sta cercando di trasformare una tragedia umanitaria in una questione di sicurezza e ordine pubblico”. L’obiettivo, secondo il fondatore di Libera, è “rappresentare il migrante come un pericolo e un potenziale criminale, comunque sia una persona da respingere, arrestare o scaricare di nascosto oltre frontiera alla stregua di uno scarto ingombrante e inquinante”. A favorire ciò, a suo avviso, sono “azioni favorite dal vuoto o dalla debolezza legislativa” e “accordi internazionali che appaltano la ‘gestione’ dei migranti a dittature repressive come la Turchia o Stati in mano a bande armate e gruppi criminali come la Libia”. “Azioni infamanti di cui l’Europa – culla dei diritti umani e della democrazia – dovrà un giorno rendere conto”.