Solidarietà

Papa Francesco: ai Cavalieri del Santo Sepolcro, esiste anche “martirio bianco” dei cristiani perseguitati. “Non siete un ente filantropico” e ammissione all’Ordine “non è onorificenza”

“È di fronte al mondo intero – che troppe volte volge lo sguardo dall’altra parte – la drammatica situazione dei cristiani che vengono perseguitati e uccisi in numero sempre crescente”. Lo ha detto il Papa, ricevendo oggi in udienza, nella Sala Clementina,  i membri della Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che si conclude oggi a Roma. “Oltre al loro martirio nel sangue, esiste anche il loro ‘martirio bianco’, come ad esempio quello che si verifica nei paesi democratici quando la libertà di religione viene limitata”, ha denunciato Francesco: “E questo è il martirio bianco, quotidiano della Chiesa in quei posti”, ha aggiunto a braccio, esortando i presenti a proseguire nel loro impegno, “al fianco del Patriarcato Latino, nel far fronte alla crisi dei rifugiati che negli ultimi cinque anni ha indotto la Chiesa a fornire una significativa risposta umanitaria in tutta la regione”, grazie al “sostegno ai programmi di utilità pastorale e culturale” promossi dai Cavalieri. “È un bel segno che le vostre iniziative nel campo della formazione e dell’assistenza sanitaria siano aperte a tutti, indipendentemente dalle comunità di appartenenza e dalla religione professata”, l’omaggio del Papa: “In questo modo voi contribuite a spianare la strada alla conoscenza dei valori cristiani, alla promozione del dialogo interreligioso, al mutuo rispetto e alla reciproca comprensione. In altre parole, con il vostro meritorio impegno, anche voi date il vostro apporto alla costruzione di quella via che porterà, lo speriamo tutti, al raggiungimento della pace in tutta la regione”.

“Qui in Vaticano, siete, in certo qual modo, a casa vostra, in quanto costituite un’antica istituzione pontificia posta sotto la protezione della Santa Sede”, ha esordito Francesco, sottolineando che “a partire dall’ultima Consulta del 2013 l’Ordine è cresciuto nel numero dei suoi membri, nell’espansione geografica con la creazione di nuove articolazioni periferiche, nell’assistenza materiale che ha offerto alla Chiesa in Terra Santa e nel numero di pellegrinaggi compiuti dai vostri membri”. “So che in questa settimana avete posto la vostra attenzione sul ruolo dei dirigenti locali, o luogotenenti, presenti in oltre trenta nazioni e zone del mondo in cui il vostro Ordine è attivo”, il riferimento al tema della Consulta, che si svolge ogni cinque anni. “È importante non dimenticare che lo scopo principale del vostro Ordine risiede nella crescita spirituale dei suoi membri”, la raccomandazione del Papa, secondo il quale “qualsiasi successo delle vostre iniziative non può prescindere da adeguati programmi formativi religiosi rivolti a ciascun cavaliere ed a ciascuna dama, affinché consolidi il proprio imprescindibile rapporto con il Signore Gesù, soprattutto nella preghiera, nella meditazione delle Sacre Scritture e nell’approfondimento della dottrina della Chiesa”. “Non dimenticate che non siete un ente filantropico impegnato a promuovere il miglioramento materiale e sociale dei destinatari”, l’altro imperativo del Papa, che ha esortato i membri dell’Ordine a “porre al centro e come scopo finale delle vostre opere l’amore evangelico al prossimo, per testimoniare dappertutto la bontà e la cura con cui Dio ama tutti”. “L’ammissione nel Vostro Ordine di Vescovi, Sacerdoti e Diaconi non rappresenta assolutamente una onorificenza”, ha precisato Francesco: “Fa parte dei loro compiti di servizio pastorale assistere quanti fra di voi hanno un ruolo di responsabilità fornendo occasioni di preghiera comunitaria e liturgica ad ogni livello, continue opportunità spirituali e di catechesi per la formazione permanente e per la crescita di tutti i componenti dell’Ordine”.