Simposio

Diritti umani: Zehnpfenning (Univ. Passau), “sono universali, inalienabili e precedenti allo Stato”

“Universali, inalienabili e precedenti allo Stato”. Sono queste le caratteristiche dei diritti umani, che “proprio per il fatto di avere a che fare con l’uomo, valgono per tutti e non solo per una cultura specifica”. Lo ha ricordato Barbara Zehnpfenning, dell’Università di Passau, che ha aperto la seconda giornata del Simposio Internazionale “Diritti fondamentali e conflitti tra diritti”, organizzato dalla Fondazione Ratzinger in collaborazione con la Lumsa, con una relazione sulla genesi della Dichiarazione Universale dei diritti umani, elaborata “come reazione all’esperienza dei regimi totalitari”. “I totalitarismi – ha spiegato – erano impostati ideologicamente, non erano solo apparati di potere: volevano infatti realizzare qualcosa che andasse al di là del sistema di gestione, ma creare una redenzione secolare; volevano costruire l’uomo nuovo, il nuovo Adamo, ponendosi in concorrenza con quel Cristianesimo che volevano distruggere”.
I diritti umani, ha continuato, “dovevano essere codificati a livello internazionale, anche se tale codificazione ha incontrato l’opposizione di alcuni Stati”. “L’Europa ha trovato i diritti umani, non li ha inventati”, ha scandito Zehnpfenning evidenziando che i diritti umani “non fanno riferimento al pensiero europeo, ma hanno a che fare con l’uomo”. “L’universalità dei diritti ci impegna alla realizzazione di un progetto comune”, le ha fatto eco Monica Lugato, della Lumsa.