Riepilogo

Notizie Sir del giorno: Papa in Marocco, Libia, sgombero Baobab, abusi in Usa, povertà sanitaria, piccoli Comuni, operai morti a Taranto

Papa Francesco: Burke, viaggio in Marocco il 30 e 31 marzo 2019

“Accogliendo l’invito di Sua Maestà il Re Mohammed VI, e dei vescovi”, il Papa “compirà un viaggio apostolico in Marocco dal 30 al 31 marzo 2019, visitando le città di Rabat e Casablanca”. A renderlo noto oggi è il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, precisando che “il programma del viaggio sarà pubblicato a suo tempo”. Quello alla volta del Marocco, Paese in maggioranza musulmano, sarà il 26° viaggio internazionale di Papa Francesco, dall’inizio del pontificato. (clicca qui)

Libia: Conte (premier), “a Palermo poste delle premesse importanti per proseguire nella stabilizzazione”

“Andiamo via da Palermo ma portiamo con noi il sentimento di fiducia per una prospettiva di stabilizzazione della Libia. Non vogliamo illuderci ma riteniamo che siano state poste delle premesse importanti per proseguire in questo cammino”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa con cui si è conclusa a Palermo la Conferenza per la Libia. Il premier ha parlato del “buon clima” respirato in questi giorni e ha riferito della consapevolezza del governo circa il rischio di “esporre a qualche fibrillazione e a qualche sensibilità” la Conferenza. “La nutrita e qualificata presenza libica intervenuta – ha sottolineato – rappresenta un segnale estremamente incoraggiante, un invito a proseguire con convinzione nel cammino intrapreso e un forte messaggio di speranza”. Conte ha ribadito che l’appuntamento di Palermo non è stato convocato “per una foto-opportunity ma perché avvertiamo il desiderio di offrire un contributo come Paese all’iniziativa da tempo intrapresa dalle Nazioni Unite nella prospettiva di assicurare ai libici – 6 milioni di cittadini e cittadini – una Libia unita, stabile. Cittadini che vogliono decidere il loro destino, vogliono delle istituzioni finalmente stabili e non vedono l’ora di poter arrivare a questo traguardo”. (clicca qui)

Sgombero Baobab: Noury (Amnesty), “non è una zona franca ma un luogo di accoglienza e solidarietà”

A seguito dell’ennesimo sgombero subito dal centro Baobab di Roma, Amnesty international Italia ha espresso preoccupazione per le numerose persone – oltre 100, molte delle quali con regolare permesso di soggiorno e comunque già identificate dalle autorità competenti – rimaste prive di assistenza, di protezione e di un alloggio alternativo. “La stagione degli sgomberi è iniziata da tempo perché pare sia la ventiduesima volta che accade al Baobab – ha detto al Sir Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international, a margine di una conferenza stampa sulla Libia alla Camera dei deputati -. Stavolta sembra che le istituzioni vogliano mettere la parola fine. Ma il Baobab è tutt’altro che una zona franca come è stata definita dal ministro dell’Interno. È una zona che ha assunto un compito dell’accoglienza che spettava all’amministrazione di Roma. È quindi ricominciata una stagione degli sgomberi che rischia di essere ancora più cruenta”. Esperienze come quella del Baobab, ha aggiunto Noury, “non possono essere chiamate zone franche e illegali ma luoghi dove si fa solidarietà ed accoglienza in maniera dignitosa. Monitoreremo tutte queste situazioni”. (clicca qui)

Usa: Cesario (Comm. naz. protezione bambini), “circa 130 vescovi accusati di cattiva amministrazione nei casi di abuso”

(da Baltimora) “Circa 130 vescovi, un terzo di loro ancora viventi, sono stati accusati durante il loro mandato di non aver risposto adeguatamente alle accuse di cattiva amministrazione dei casi di abuso sessuale perpetrati nella loro diocesi. Alcuni di loro sono stati accusati di aver compiuto essi stessi abusi, eppure in pochi sono stati chiamati a rispondere e hanno sofferto per le conseguenze delle loro azioni”. Il rapporto della Commissione nazionale sulla protezione dei bambini e dei giovani, presentato dal presidente Francesco Cesario ai vescovi americani riuniti a Baltimora per il secondo giorno di assemblea, è crudo e documentato. Cesario, pur riconoscendo il lavoro svolto da tanti vescovi e i progressi fatti in tante diocesi nel prevenire gli abusi e nel supportare le vittime, chiede un’azione decisa sulla condotta dei vescovi. “Non ci può essere riconciliazione senza conoscere la verità. I fedeli e il clero sono arrabbiati e frustrati e chiedono un’azione che mostri un reale cambio culturale”, precisa Cesario che indica quattro punti di azione per incrementare la trasparenza soprattutto dopo il report del Gran Jury della Pennsylvania dove viene chiaramente sottolineata la mancanza di chiarezza e di responsabilità da parte di alcuni vescovi. (clicca qui)

Povertà sanitaria: Banco farmaceutico, oltre mezzo milione di persone senza cure. Nel 2018 richiesto quasi 1 milione di medicine

Nel 2018, non si sono potuti permettere le cure mediche e i farmaci di cui avevano bisogno 539mila poveri. Si tratta mediamente del 10,7% dei poveri assoluti italiani. La richiesta di farmaci (993mila nel 2018) è aumentata del 22% nel quinquennio 2013-2018. Servono soprattutto medicine per il sistema nervoso (32%), l’apparato muscolo-scheletrico (16%), il tratto alimentare e metabolico (13,4%), l’apparato respiratorio (8,7%) e le patologie dermatologiche (6,3%). Anche quest’anno, inoltre, più 13 milioni di persone hanno limitato le spese per visite e accertamenti. È quanto emerge dal Rapporto 2018 “Donare per curare: Povertà sanitaria e donazione farmaci,” promosso dalla Fondazione Banco farmaceutico onlus e Bfresearch, realizzato dall’Osservatorio donazione farmaci (Odf – organo scientifico Banco farmaceutico) e presentato questa mattina a Roma, presso la sede dell’Aifa. A causa di spese più urgenti (perché non rinviabili), le famiglie povere destinano alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49% delle famiglie non povere. In particolare, possono spendere solo 117 euro l’anno (con un aggravio di 11 euro in più rispetto all’anno precedente), mentre il resto delle persone può spendere 703 euro l’anno per curarsi (+8 euro rispetto all’anno precedente). (clicca qui)

Piccoli Comuni: Castelli (Anci), “la legge ha aperto hotel a 20 piani: prendiamo l’ascensore o le scale per salire?”

“Le leggi vanno attuate. Io ricordo la legge della montagna, purtroppo non applicata. Dobbiamo sconfiggere l’idea di fare leggi solo per fare leggi”. Lo ha sostenuto, stamattina, Massimo Castelli, sindaco di Cerignale e coordinatore Anci Piccoli Comuni, intervenendo alla Camera dei deputati alla conferenza stampa di presentazione di un appello per l’approvazione dei decreti attuativi della legge 158/2017 sui Piccoli Comuni. “Stiamo vedendo quello che sta succedendo in Italia. Abbiamo un Paese che va manutenuto. I disastri a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi succedono anche perché questo non avviene”, ha denunciato Castelli, secondo il quale, allora, “la legge serve anche per manutenere il territorio e tenere le comunità”.
Per Castelli, “serve una rivoluzione culturale. Alle spalle delle grandi città abbiamo un ‘Ovest’ da riscoprire”. Di qui l’appello: “La legge ha aperto un hotel a venti piani: ci fanno prendere l’ascensore o le scale per salire? Ora è necessario trovare soluzioni per superare l’impasse attuale”. Castelli ha, quindi, rilanciato l’appello al premier: “Conte accolga l’opportunità di questa Italia dei paesi”. (clicca qui)

Operai morti a Taranto: mons. Santoro (vescovo), “non ci stancheremo mai di pretendere che il lavoro sia sicuro”

“Rimaniamo costernati nell’apprendere dell’ennesimo incidente sul lavoro che è costata la vita a due operai edili, il 30enne Giovanni Palmisano e il 54enne Angelo Daversa, avvenuta oggi. Non conosciamo i dettagli su quanto accaduto, nulla sappiamo sulle cause che saranno accertate dalle autorità competenti; quel che non ci stancheremo mai di pretendere è che il lavoro sia sicuro, che vengano rispettate tutte le prescrizioni che spesso vengono ignorate o aggirate, cosa che in tanti casi i lavoratori sono costretti ad accettare a causa della necessita di garantirsi un reddito. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alle famiglie, ai congiunti che sono stati colpiti dal dolore più grande e che affidiamo al Signore insieme ai loro cari”. Questo il commento dell’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, al decesso di due operai originari della provincia ionica, che questa mattina sono morti sul colpo, dopo un volo di dieci metri, a seguito della rottura del braccio elevatore che sosteneva il cestello su cui si trovavano. (clicca qui)