Accoglienza

Carovana migranti: gesuiti Centro e Nord America, i provvedimenti di Trump “violano Convenzione di Ginevra”

La decisione del presidente statunitense Donald Trump dello scorso 9 novembre, attraverso la quale si nega l’asilo ai centroamericani e, in particolare, honduregni che stanno cercando di arrivare negli Stati Uniti dalla frontiera Sud, è “illegale e viola l’articolo 31 della Convenzione di Ginevra sullo statuto dei Rifugiati, il quale stabilisce che non sia criminalizzato l’arrivo senza autorizzazione in uno Stato da parte di persone che sono in situazione di rifugiati”. Lo sostiene in una nota – pubblicata tra l’altro sul sito della Cpal, la Conferenza dei provinciali del gesuiti – la “Rete gesuita con i migranti” del Centro e Nord America, presente in 19 Paesi. La nota lancia l’allarme sulla “costruzione continuata di una narrazione che criminalizza i migranti, priva di qualsiasi autocritica o riflessione sul proprio sistema di asilo o sulla propria responsabilità di appoggiare le politiche che alimentano le cause che generano la migrazione forzata di centinaia di migliaia di centroamericani ogni anno”. Secondo i gesuiti la nuova disposizione di Trump “è chiaramente rivolta all’esodo degli honduregni che sono in cammino verso gli Stati Uniti”. Secondo la nota il nuovo provvedimento restrittivo “lascia assolutamente da parte i diritti umani delle persone migranti, specialmente di quelle più vulnerabili”, che sono descritte “con un linguaggio di guerra e sono viste come un nemico minaccioso”. E questo nonostante la stessa dichiarazione del presidente riconosca che negli ultimi anni c’è stato un aumento di persone che chiedono asilo perché hanno effettivamente un timore fondato a tornare nel proprio Paese.