Prende il via oggi “Cure nel cuore dei conflitti”, la raccolta fondi promossa da Medici senza frontiere (Msf) per sostenere quattro ospedali che l’associazione gestisce in zone di guerra: l’ospedale materno-infantile di Taiz in Yemen, dove la popolazione è schiacciata da uno dei conflitti più pesanti del momento; quello di Castor in Repubblica Centrafricana, che ha fatto nascere quasi 6.300 bambini nel 2017; il centro di salute nel campo rifugiati di Doro in Sud Sudan, che accoglie più di 50.000 sudanesi in fuga, e il nuovo ospedale chirurgico di Bar Elias in Libano, a 20 chilometri dalla Siria. La raccolta fondi, che proseguirà fino a fine mese, offre anche l’occasione per accendere i riflettori su contesti di guerra del tutto dimenticati e per parlare delle durissime sfide che ogni giorno le persone devono affrontare per sopravvivere in quei luoghi e i medici per garantire loro le cure di cui hanno bisogno. Si possono donare 2 euro con sms da rete mobile, 5 o 10 euro con chiamata da rete fissa al numero 45598. “Intervenire in modo rapido, efficace e indipendente in situazioni di conflitto – afferma Claudia Lodesani, presidente di Msf, che ha una lunga esperienza in contesti di guerra -, è una sfida senza pari che Msf affronta ogni giorno grazie all’aiuto dei propri sostenitori”.