Medicina

Ricerca: rischia di chiudere l’Ebri, l’istituto di ricerca sul cervello fondato da Rita Levi-Montalcini. Appello al presidente Mattarella

Rischia di chiudere l’Ebri, l’Istituto europeo di ricerca sul cervello fondato da Rita Levi-Montalcini. Il contributo per l’istituto, infatti, non è stato inserito nella proposta del Governo della legge di stabilità e la mancanza di fondi porterebbe di fatto alla chiusura della realtà di ricerca, nel cui comitato scientifico hanno figurato negli ultimi anni ben cinque Premi Nobel. L’Ebri svolge ricerca su meccanismi delle principali patologie del cervello (Alzheimer, Parkinson, dolore cronico, malattie genetiche rare, disturbi dello spettro autistico, patologie oculari degenerative) sviluppando brevetti e candidati farmaci. Data l’importanza dell’istituzione è stato lanciato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché venga garantito il contributo necessario per portare avanti i progetti in corso. La mancanza da parte dei fondi italiani comporterebbe di fatto la restituzione dei finanziamenti ricevuti dall’estero, il licenziamento dei ricercatori, l’interruzione di dottorati di ricerca e tesi di laurea e il mancato rinnovo delle borse di studio per i giovani ricercatori.
“Rivolgiamo un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché intervenga con la sua autorevolezza affinché il Parlamento discuta ed approvi un emendamento alla legge di bilancio che mantenga in vita l’Ebri – affermano allarmati Antonino Cattaneo e Giuseppe Nisticò, rispettivamente presidente e direttore generale della Fondazione Ebri -. Nel corso di questi anni l’Ebri ha raggiunto importanti traguardi scientifici, diventando un fiore all’occhiello delle ricerche sul cervello, a livello nazionale ed internazionale. Nuovi approcci terapeutici per la malattia di Alzheimer e per altre gravi patologie neurologiche sono nati dalle ricerche dell’Ebri”. Cattaneo e Nisticò denunciano, inoltre, il fatto che i ricercatori dell’Ebri non possono partecipare ai bandi per accedere ai fondi di ricerca del Miur o del Ministero della salute: “I nostri ricercatori sono ‘invisibili’ per il sistema della ricerca nazionale”. “Nel corso di questi anni l’Ebri ha raggiunto importanti traguardi scientifici, diventando un fiore all’occhiello delle ricerche sul cervello, a livello nazionale ed internazionale – aggiunge Cattaneo -. Nuovi approcci terapeutici per la malattia di Alzheimer e per altre gravi patologie neurologiche sono nati dalle ricerche dell’Ebri”. “Sarebbe insensato – gli fa eco Nisticò -, per la nostra società, dopo lo straordinario impegno da noi profuso per trovare risorse private per la realizzazione dei laboratori di avanguardia dell’Istituto Rita Levi-Montalcini, disperdere questo capitale di conoscenza e sviluppo, nato dalla volontà e dalla visione del nostro premio Nobel, e valorizzato e sviluppato dai nostri giovani ricercatori che lo Stato considera invisibili”.