
Sulla scorta della costituzione apostolica “Veritatis gaudium” di Papa Francesco, “è prioritario che nel nostro Ateneo la ricerca sia sempre più strumento di annuncio evangelico e di costruzione di ponti”. Così Vincenzo Buonomo, rettore della Pontificia Università Lateranense, nel suo intervento al Dies academicus che ha inaugurato solennemente l’anno 2018-2019, il 246° dalla fondazione. 1.416 studenti, 146 docenti e 38 membri di personale non docente, diversi istituti incorporati a Roma e in diverse nazioni. Questi i numeri e i dati dell’Ateneo sintetizzati dal rettore. “Siamo chiamati – dice tracciando alcune linee di azione – a partecipare al dibattito della cultura del ventesimo secolo e a dare risposte”. Occorre inoltre “superare la tentazione del lateranocentrismo per rispondere all’invito di Papa Francesco di essere in uscita per far sperimentare a diversi popoli il dono di Dio secondo la propria cultura: l’unità del sapere nelle sue molteplici e correlate espressioni”. Dopo avere richiamato “l’impegno verso le Chiese che ci chiedono di collaborare con loro”, un esempio per tutte la Chiesa di Cuba, e la “romanità” da intendersi come “parte costitutiva del sensus ecclesiae”, Buonomo traccia i tre criteri essenziali “cui ispirare il nostro comportamento: sobrietà, assoluta trasparenza, accountability”. Un ringraziamento infine al Papa per la sua vicinanza e il costante interesse per l’Ateneo, “visibile nella lettera autografa affidata all’arcivescovo Edgar Peña Parra” che ne darà lettura.