
“La Chiesa ha fatto grandi sforzi nell’accogliere 120mila sfollati provenienti da Mosul e dalla Piana di Ninive, garantendo loro vitto e alloggio, e assicurando ai bambini l’accesso alla scuola”. È quanto ha detto il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, intervenuto oggi pomeriggio a Torino all’incontro “La fine del Medio Oriente e il destino delle minoranze” organizzato dal Centro studi Federico Peirone. Quattro le linee d’azione seguite dai cristiani. Prima di tutto “porre fine all’indottrinamento che incita all’odio”, poi “l’apertura all’altro, mettendo al bando vecchi e infondati pregiudizi”, ma anche la sottolineatura dell’importanza di “fondare uno Stato civile, uno Stato cioè che sia basato sul concetto di cittadinanza, e non sulla ripartizione settaria, e il concetto della maggioranza e della minoranza”. Infine, la Chiesa ha lavorato sulla richiesta di “una riforma delle leggi e della costituzione attuale, perché quest’ultima contiene delle contraddizioni, perciò necessita di essere continuamente interpretata”, ha spiegato Sako. “Ugualmente – ha concluso -, c’è bisogno di una riforma del sistema educativo; vanno aggiornati soprattutto i testi scolastici, che contengono insegnamenti obsoleti, non più adatti, né compatibili con i nostri tempi. E c’è anche l’urgenza di lanciare delle campagne informative per far conoscere alla gente la pericolosità dell’ideologia del Daesh, che è contro la religione, e sottolineare la sacralità del rispetto dei diritti umani e l’essenzialità della pace”.