“Per capire la situazione di oggi del Medio Oriente, occorre ricordarsi la storia dell’area dal 1916”. Lo ha detto Samir Barhoum, direttore del Jordan Times di Amman, intervenendo oggi pomeriggio a Torino all’incontro “La fine del Medio Oriente e il destino delle minoranze”. “Tutti noi – ha aggiunto -, ci sentiamo minacciati da quanto sta accadendo adesso. Ci sono numerosi conflitti di indentità. La regione è un mosaico di minoranze tutte minacciate”. In questo ambito la Giordania, ha spiegato Barhoum, ha dimostrato di essere un Paese resiliente e in grado di aiutare i vicini. “Oggi il Paese – ha precisato -, ospita milioni di rifugiati e ha un ruolo chiave nel rappresentare un islam moderato”. Gli attentati avvenuti in Giordania, secondo il direttore del Jordan Times, hanno rafforzato l’idea del Paese di difendere una posizione moderata. “In Giordania – ha osservato – musulmani e cristiani vivono e lavorano insieme: siamo vicini di casa. Non predichiamo solo la tollerenza ma la viviamo”. Barhoum ha poi puntato il dito sulla necessità di risolvere la questione palestinese che è stata una delle cause principali “dell’instabilità della regione”. Ma, ha concluso, “le popolazioni della regione devono essere padrone del loro destino”.