
“È indubbio che la tecnologia digitale ha liberato e democratizzato la circolazione dell’informazione, è nel contempo altrettanto certo che essa abbia finito per imporre una logica, un formato, una velocità dell’‘informare’ che è nemica dell’argomentare ed in particolare dell’accuratezza”. Lo ha rilevato il presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel messaggio inviato al presidente dell’Associazione stampa parlamentare, Marco Di Fonzo, in occasione del seminario “Stampa, comunicazione politica, social media, deontologia. La sfida al lavoro dei giornalisti e alle regole professionali nel nuovo contesto digitale” svoltosi oggi nella Sala Koch di Palazzo Madama. Facendo riferimento al “ruolo ed ai cambiamenti del giornalismo parlamentare”, la seconda carica dello Stato sottolinea come questa “ha rappresentato nella nostra storia nazionale un pilastro della democrazia liberale. Cambiamenti che hanno interessato, attraversato e per molti versi sfidato il contesto mediatico, politico e tecnologico dei nostri giorni”.
“Siamo giunti nell’epoca delle cosiddette fake-news, con la loro natura mimetica, che le fa apparire plausibili: quelle che il Santo Padre ha recentemente bollato come ispirate dalla ‘logica del serpente’ capace cioè di camuffarsi e mordere. E di diventare una vera e propria arma politica”. Per Casellati, “il disordine dei social media e dei motori di ricerca attraversa inoltre il mondo dei nostri giovani e produce l’ultimo passaggio della rivoluzione radicale che i media hanno vissuto in questi ultimi 25 anni”. Sottolineando che “la mia cultura crede nelle sfide delle tecnologie e della modernità”, il presidente del Senato ricorda che “l’Ordine professionale ha istituito un percorso di formazione permanente ed il Senato potrebbe ora concorrere a questo obiettivo proponendosi come una camera di riflessione e confronto orientata verso una nuova comunicazione istituzionale, attraverso un ciclo di appuntamenti che potremmo studiare insieme”.