
È sempre più difficile incontrare gli adolescenti, plasmati da un ambiente culturale e sociale che li rende indisponibili e spesso anche violenti. Ed è difficile stare con loro senza demonizzare tutto ciò che vivono per dare spazio ad una visione della vita illuminata dal Vangelo. Parte da questa considerazione il numero di novembre della rivista “Rogate ergo” per esplorare il mondo degli adolescenti. Il salesiano Umberto De Vanna, giornalista e scrittore, fa notare come l’abbandono del mondo religioso da parte degli adolescenti dipende molto dal peso che ha la fede delle persone con cui sono a contatto. Non avendo essi motivi sufficienti per credere, né sentendo il bisogno di farlo, finiscono per dire basta alla pratica religiosa. Dal punto di vista psicologico don Nico Dal Molin e Maria Beatrice Toro analizzano le paure del fallimento e delle decisioni da prendere che mettono gli adolescenti in difficoltà nell’elaborare il proprio progetto di vita. Paure che gli educatori possono aiutare a superare attraverso un percorso formativo in grado di curare i sentimenti e di aprire a forme di servizio e di volontariato. Attraverso una carrellata di testimonianze “Rogate ergo” dimostra come l’adolescenza può considerasi l’età giusta per iniziare a sognare qualcosa di più grande. A dodici anni don Francesco Filannino, vice rettore del seminario minore di Roma, era già in seminario a Bisceglie, uno dei pochi rimasti a tutt’oggi in Italia. A Modena presto diventerà prete un giovane che ha iniziato il suo percorso in prima media, perché “la grazia non aspetta necessariamente l’età adulta per offrire i segni di una chiamata divina” precisa don Simone Bellisi, direttore del Centro diocesano vocazioni. E don Pierpaolo Zannini, responsabile del “Movimento chierichetti” di Milano, racconta come molti preti hanno preso coscienza della propria vocazione grazie al servizio all’altare.