Chiese locali

Diocesi: Perugia, concluse le celebrazioni in onore del patrono Ercolano. Card. Bassetti, “la città va difesa, amata e curata”

“La città è un patrimonio inestimabile, la cui protezione e custodia è dovere di tutti. L’esempio ci viene dal nostro Santo patrono, il vescovo Ercolano, che fu uno dei maggiori artefici della difesa di Perugia assediata dai Goti di Totila”. Così l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della celebrazione eucaristica di ieri, dedicata al vescovo e martire, “defensor civitatis”, vissuto nel VI secolo, patrono della città, nella chiesa a lui dedicata. “Il martirio di Ercolano – ha proseguito il cardinale – ci ricorda che la martiria, cioè la testimonianza di Cristo mediante il proprio sangue, oggi, forse ancora più di ieri, è fonte perenne di vitalità della Chiesa”. Guardando al presente, il cardinale ha detto che “anche questa nostra Chiesa perugino-pievese del terzo millennio è sfidata a rinnovare la propria immagine, per essere fedele al comando del Signore”. “Oggi la ministerialità non esaurisce se stessa, come avveniva ai tempi di sant’Ercolano, nel servizio dei presbiteri, ma sollecitata dal Concilio Vaticano II e soprattutto dopo l’Evangelii Gaudium di Papa Francesco, necessita di un positivo protagonismo dei laici, consapevoli anch’essi dell’ansia del Buon Pastore”. Alla luce di ciò “occorrono laici dalla fede forte, che sappiano custodire le molteplici frontiere della città, della cultura, ed accogliere i poveri e coloro che chiedono ospitalità”. Infine, il cardinale ha ribadito che “la città va difesa, come ai tempi di Ercolano, anche se oggi le insidie sono ben altre”. “La città va soprattutto amata e curata, perché ci è madre. Ma soprattutto a noi cristiani tocca tenere vivo un altro testimone per il mondo: quello di una Chiesa forse più povera di strutture, ma più ricca dello Spirito e delle Beatitudini; quello di una Chiesa forse più ai margini, ma piena di fraternità, più gioiosa ed accogliente”. Al termine della celebrazione è stato donato dall’amministrazione comunale il cero votivo acceso davanti alle reliquie di sant’Ercolano.