(Strasburgo) Procede l’esperienza dei “passaporti europei per la qualificazione dei rifugiati (Eqpr)”, strumento sviluppato dal Consiglio d’Europa per facilitare il riconoscimento delle qualifiche dei rifugiati, anche in assenza di una documentazione completa. Una nuova sessione di valutazione si svolgerà in Italia (Torino, Milano, 12-16 novembre), dove le qualifiche dei rifugiati saranno valutate da esaminatori professionisti dei Centri nazionali di riconoscimento delle qualifiche (Enic/Naric) di Germania, Francia, Grecia, Italia e Norvegia. Il passaporto può essere utilizzato dai rifugiati anche se si trasferiscono in altri Paesi europei. Tra le attività del Consiglio d’Europa questa settimana si segnala una conferenza regionale a Podgorica (14-15 novembre) su “società tolleranti e inclusive nei Balcani occidentali” che servirà a definire norme, procedure e vie di cooperazione in materia di lotta contro le discriminazioni e il discorso d’odio e di protezione dei diritti delle minoranze. Invece ad Oslo, il 14-16 novembre, il Consiglio lancerà la nuova iniziativa in materia di educazione intitolata “Esprimersi in tutta libertà, imparare in sicurezza: scuole democratiche per tutti”. Sei gli obiettivi di questa campagna che nei prossimi quattro anni vedrà coinvolti 47 Stati membri: far sentire le voci di bambini e studenti; affrontare questioni controverse; prevenire la violenza e le molestie; contrastare la propaganda, la disinformazione; lottare contro la discriminazione; e migliorare il benessere a scuola.
Il 15 novembre la Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncerà sul caso di Aleksei Navalny, il leader dell’opposizione russa che è ricorso alla Corte contro la Russia.