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Def: Istat, “prospettive a breve termine non favorevoli, fase di crescita economica contenuta può prolungarsi”

“Le prospettive a breve termine dell’economia in base ai segnali forniti dall’indicatore anticipatore stimato dall’Istat non sono favorevoli: negli ultimi mesi l’indicatore ha seguito un andamento discendente e questo lascia prevedere che la fase di crescita contenuta possa prolungarsi”. Lo ha affermato, oggi pomeriggio, Maurizio Franzini, presidente facente funzione dell’Istat, nel corso dell’audizione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018 nelle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Franzini ha sottolineato che “la crescita tende ad essere meno diffusa di quanto fosse in precedenza” e ha richiamato il “consumo stagnante” ma anche l’“aumento della propensione al risparmio per le famiglie italiane” che caratterizzano questa fase.
Riguardo ai poveri, il presidente dell’Istat ha ricordato che nel 2017 i poveri assoluti erano 1 milione e 778mila famiglie, pari al 6,9% di quelle residenti, e 5milioni e 58mila persone. “La povertà – ha osservato – è concentrata nelle famiglie più numerose”. Sia per il numero di famiglie che per quello delle persone si tratta del “dato più alto dal 2005”. Nel 2017 la povertà ha toccato il 6,2% dei cittadini italiani (oltre 3,3 milioni) e il 32,3% degli stranieri (1 milione e 600mila). La povertà è un fenomeno in aumento visto che, rispetto al 2016, si è registrato nel 2017 un aumento dello 0,6% passando dal 7,9% all’8,4% dei residenti in Italia. A livello territoriale è il Mezzogiorno a far registrare una maggior presenza di poveri (11,4% della popolazione).
Franzini ha fornito anche alcuni dati relativi ai lavoratori autonomi. In Italia sono il 23% dei lavoratori (15,4% la media europea) e di questi il 15,8% è senza dipendenti. In 10 anni, confrontando i dati del secondo semestre 2008 con quelli dello stesso periodo del 2018, l’occupazione indipendente è diminuita del 10,2% facendo registrare 613mila unità in meno.